A Portoferraio, nonostante i molti tentativi di cucire, non si riuscirà a costruire un accordo di tutte le forze del centrosinistra. Lo considero un fallimento in un momento storico nel quale, velleità personali e inutili protagonismi, dovrebbero far spazio a idee, proposte, progetti, unità e soprattutto a nuove generazioni che hanno energie e pensieri per restituire all’isola quel che si merita in termini di coesione sociale e di sviluppo economico.
La rottura sarebbe causata dalla ricandidatura del Sindaco Angelo Zini che, non si sa bene per quale motivo, avrebbe dovuto ritirarsi. E soprattutto non si capisce in favore di chi. Da quello che ho avuto modo di ascoltare, in una prima fase ‘bene comune’ avrebbe offerto la candidatura a un’assessora di Zini (che quindi ha amministrato bene?!), poi a una serie piuttosto lunga di altre persone, oggi a una donna che non conosco - e anche solo per questo la rispetto - ma che non ho mai sentito in tanti anni occuparsi di politica attiva e quindi non so con quale credibilità si proponga di fare la sindaca di una città importante come Portoferraio.
Lo dico ai compagni: non è tempo di questa roba qui.
L’amministrazione Zini è stata perfetta? No!
Si poteva fare meglio? Sì.
Ho avuto modo di dirlo in questi cinque anni, anche pubblicamente, innumerevoli volte in più dei componenti di ‘bene comune’ che ho visto ricomparire sulla scena politica pubblica di Portoferraio due mesi fa.
Da loro, in questa lunga e complessa consiliatura, mai letta una nota pubblica per parlare di Portoferraio, per avanzare una proposta, per costruire un progetto. Mai. Mai una critica a chi, nei cinque anni precedenti, ha lasciato un comune con un bilancio sgangherato che ha costretto Zini a confrontarsi con la corte dei conti e senza dipendenti. Zini ne ha assunti oltre venti in cinque anni.
Oggi serve innovazione? Sono d’accordo, serve eccome.
Sarà la proposta che si costruirà insieme al sindaco Zini.
Un progetto civico e più politico di quello che abbiamo visto fino ad oggi. Per questo fanno molto piacere le parole delle segreterie provinciali e di zona di Sinistra Italiana e le interlocuzioni in corso con altre forze del centro sinistra.
Serve anche competenza e visione politica? Assolutamente sì. Tutto il resto sono chiacchiere da campagna elettorale delle quali si occuperanno gli elettori di Portoferraio tra poche settimane.
Per noi, comunque, l’avversario rimane il centro destra.
Uno e l’altro. Quello in cui si ricicla chi nel 2019 ha lasciato un disastro e quello del governo Meloni che fa la guerra a chi sta peggio e non aiuta piccole e imprese e artigiani.
Simone De Rosas