A Pasqua la maggioranza degli alberghi, dei B&B, dei ristoranti elbani rimarranno chiusi. Mancano i turisti. Siamo meteo dipendenti. Quest’anno Pasqua è arrivata troppo presto e molti operatori lo avevano previsto. I turisti temono il rischio di trovare brutto tempo e non vengono all’Elba.
La questione, semmai, è che non dovrebbe essere il meteo a determinare il successo del turismo elbano. Invece, a detta degli stessi albergatori, la nostra isola continua a essere molto – troppo – meteo dipendente. Niente male, beninteso. È chiaro a tutti, che il turista è più contento se può ammirare le bellezze dell’isola con il sole e con il caldo. La parola chiave che è diventata un tormentone negli ultimi anni è destagionalizzare. Fare sì che l’Elba sia attrattiva tutto l’anno e indipendentemente dal meteo.
Per farlo occorre crederci. In altre parole, se abbiamo il contenitore ma non il contenuto, serve a poco. Se anche tutti gli hotel decidessero di tenere aperto tutto l’anno, non basterebbe. Perché funzioni davvero serve poter offrire qualcosa a chi arriva all’Elba: ristoranti aperti, certo, così come pub, luoghi di ritrovo, negozi.
Ma anche eventi e proposte culturali. Per fare il salto di qualità le bellezze dell’isola non bastano più, soprattutto adesso che la pandemia è definitivamente archiviata ed i confini sono tornati ad aprirsi. Il settore turistico elbano deve avviare una riflessione, facendo sedere attorno ad un tavolo tutti gli attori del comparto per provare a pianificare con cura le prossime mosse. Essere attivi e lavorare, magari di concerto con le autorità cittadine, per una serie di proposte accattivanti e spalmate sull’intero anno. Nessuno si illuda che sia semplice, né che sia immediato. Ma bisogna essere consapevoli che il successo ottenuto durante il periodo COVID, senza scelte coraggiose e lungimiranti, è destinato a esaurirsi.
Alle idee, poi, dovrebbe fare seguito una giusta promozione. Lavorare sul marketing, per dirla diversamente. Poi ci sono le alleanze. Ad esempio si potrebbe “sfruttare” l’arrivo degli stranieri nelle città d’arte toscane, magari con una rete di trasporti agevolata e pensata appositamente per i visitatori stranieri ovvero dei pacchetti.
Un compito che più che alla politica, dovrebbe essere affidato proprio a chi, meglio di ogni altro, conosce la materia: gli enti turistici. Tuttavia, iniziare dal basso per puntare in alto. A obiettivi ambiziosi, sì, ma che pensiamo siano assolutamente alla portata della nostra comunità e alla meravigliosa Isola d’Elba.
Enzo Sossi