Caro Sergio,
chiedo ospitalità al tuo giornale, che ogni giorno mi fa compagnia, per ringraziare le tante persone che con le loro dimostrazioni di affetto mi hanno accompagnato al Quirinale e anche nel mio ritorno a casa.
L'onorificenza,del tutto inattesa, che il Presidente Mattarella mi ha concesso per un impegno di volontariato in carcere, già di per sè gratificante, naturalmente la condivido con i miei amici volontari di ieri e di oggi,riuniti nell'Associazione "Dialogo", chè da soli si fa ben poco, specie a una certa età.
Grazie di cuore al comandante Mario Palazzo, che è l'artefice di questo evento per avere segnalato il mio nome alla Presidenza della Repubblica.
Oltre ai miei familiari mi sono stati vicini amici, conoscenti e in particolare persone conosciute in carcere anche molti anni fa. Gioia e commozione mi hanno procurato i tanti ricordi dei miei alunni e alunne del Liceo, che mi hanno scritto, donato fiori, fotografato,abbracciato.
Nelle vicinanze del Quirinale mi è venuta a cercare Silvia, alunna degli anni novanta, che ora risiede a Roma. Nel suo affettuoso saluto mi ha recitato una frase in latino, a me molto cara, che chissà quante volte ho ripetuto nelle mie lezioni. E' questa :"Homo sum, humani nihil a me alienum puto", che in traduzione letterale significa: "Sono un uomo,niente di ciò che è umano ritengo a me estraneo".
Grazie Silvia, grazie a tutti.
Licia Baldi