Lettera aperta
Ho creduto, in totale buona fede, di rappresentare, pur da tecnico esterno, una coalizione, condivisa lealmente anche da SEL e PD di Marciana Marina oltre che da esponenti della società civile, che avesse come obiettivi un nuovo modo di fare politica e la guida dell’amministrazione della stessa Marciana Marina.
Probabilmente le mie valutazioni non erano del tutto corrette.
Mi chiedo, a questo punto : quanti mai Maramaldo (leggere su Wikipedia chi sia) conta la sinistra marinese? quanti inetti oracoli “a posteriori” possa mai avere allevato lo scoglio? quanti insoddisfatti rancorosi abbiano atteso, beninteso sul proprio comodo argine, gli onesti “faticatori” elettorali (la mia lista) defluire, pestati ma non morti, lungo gli uviali marinesi ?
Basta! Che ora vinca almeno il pudore, quel pudore che dovrebbe suggerire ai vinti di riflettere seriamente tutti insieme sulle ragioni di una sconfitta maturata, ovviamente, non solo nelle propaggini temporali delle elezioni, ma durante tutto il periodo di una presenza consigliare e territoriale evidentemente inefficace; quello stesso pudore che dovrebbe suggerire anche ai vinti di vantarsi non di una vittoria dei propri contenuti ma di una palese sconfitta altrui.
Certamente ci vuole molta più dignità a perdere che a vincere e gli eventuali “panni sporchi” si lavano prima di tutto in casa.
In genere la mia capacità di tolleranza è notevole e collaudata, ma assistere a tutto questo valzer di ipocrisia e di assoluta mancanza di pudore sta superando tutta la mia predetta capacità.
E’ mia convinzione, innanzitutto, che ognuno di noi acquisisca il diritto alla critica solo dopo aver interrogato la propria coscienza e solo dopo averne avuto risposta incoraggiante in merito all’aver dato il proprio sincero e massimo contributo per il raggiungimento di un prefissato e superiore obiettivo politico.
E’ mia convinzione, ancora, che maramaldeggiare solo “a posteriori” su presunti fallimenti altrui senza prima avere, con la dovuta forza e convinzione, dimostrato la percorribilità di soluzioni alternative e messo in gioco la propria faccia e le proprie idee, sia oltremodo scorretto, oltre che inutile: non sono le formule che devono vincere, ma i contenuti palesati.
Sono deluso dall’assoluta mancanza di rispetto che emerge, direttamente od indirettamente poco importa, verso la persona (il sottoscritto) che ha avuto, in un clima di oggettiva difficoltà dei partiti e contro qualsiasi calcolo personale, il coraggio di mettere in gioco la propria faccia in questa tornata elettorale.
Sono deluso dall’assoluta mancanza di rispetto verso tutte quelle meravigliose persone con le quali ho avuto l’enorme piacere di condividere operativamente questa avventura innanzitutto umana ; persone che hanno, a loro volta, messo anch’esse la propria faccia in prima fila, senza supponenza e senza insegnamenti, senza facili giudizi postumi.
Ora, tutti coloro che volevano macerie le hanno ottenute: cosa ne faranno ? Per costruire ci vogliono mattoni e non lance.
Per quanto mi riguarda, mi propongo, insieme a quella che è stata felicemente definita una “allegra brigata” ed a tante altre persone, di estrarre dalle macerie quanto (tanto) di buono ci sia per costruire una nuova e diversa coscienza politica a Marciana Marina, basata sui contenuti e sulla socialità, sulla partecipazione e sulla valorizzazione delle singole inclinazioni.
Ad ognuno il suo.
Paolo Di Pirro