In risposta a Giacomo.
Avendo ben argomentato per quello che è possibile su un social, ci fa piacere dialogare con lei.
Libera Scelta Elba desidera infatti riportare nella nostra comunità il desiderio di confrontarsi tra opinioni diverse, poiché pensiamo che qualsiasi civiltà si spegne quando, invece di discutere, si appiccicano etichette stigmatizzanti che portano a disumanizzare l’avversario.
Per questo rendiamo volentieri conto delle parole da noi usate nei confronti di Gentili: “fazioso” e “Manicheo” e lasciamo perdere il tono offensivo cui si è lasciato andare che attribuiamo ad un’eccessiva emotività.
“Fazioso” perché in quanto “seguace di una fazione politica” ha subordinato il suo ragionamento alla propria ideologia senza una vera argomentazione storico-sociale, togliendo così ogni obbiettività al suo argomentare puramente retorico. “Manicheo” perché ha malamente diviso il mondo in due: i buoni e i cattivi, che con tutto il rispetto per la persona, pensiamo sia un pensiero puerile o, nel migliore dei casi, ingenuo. E di questo sarebbe interessante parlare a lungo, si tratta di storia verificabile.
Nel merito signor Giacomo, lei che non sembra sprovveduto, saprà certamente che ogni grande potenza tende a diventare “imperiale”, e come lo è stata l’URSS lo sta diventando la Cina, la Fed. Russa è, suo malgrado, a rimorchio della Cina e il bel risultato che abbiamo ottenuto con la NATO che pressa ai confini russi è di aver fatto coalizzare due grandi nazioni che prima non simpatizzavano affatto, ben armate di armi nucleari e che si stanno velocemente espandendo con accordi commerciali e militari in quattro continenti.
A chi giova questo? Sa quante basi militari all’estero ha la Cina? Una! Gibuti, gli USA ne hanno più di 800, pensa che i cinesi staranno a guardare?
Il mondo si sta riarmando pericolosamente e noi pensiamo che non dobbiamo stare né con gli USA né con gli “orientali”, noi dobbiamo rivendicare la nostra sovranità politica che abbiamo perso con l’ultima guerra mondiale e un’Europa che gioca a fare la pace non la guerra.
Saprà anche che il popolo dell’Ucraina, come altri paesi ex URSS fu sottoposto a gravi “sacrifici” durante il periodo stalinista che infierì particolarmente coi collaborazionisti del regime nazista. Semplificando, ad oggi queste ferite si manifestano con una spaccatura tra la zona orientale e Crimea e quella occidentale, nella prima si trovano popolazioni filo russe, nella seconda, dopo il crollo del muro di Berlino, è stato fatto tutto il possibile per rinfocolare l’odio verso la parte russa, fino al colpo di stato del 2014 organizzato senza nascondimenti dalla funzionaria neocon del Dipartimento di stato USA Victoria Nuland.
Da quel momento è iniziata la tragedia: 15.000 morti civili nella zona orientale dove dopo il golpe del 2014 è iniziato il confronto militare tra il governo ucraino e l’irredentismo russofilo. Poteva essere posto rimedio? Si se solo Germania e Francia (cioè l’Europa) avesse fatto quel che si era impegnata a fare a Minsk: far applicare gli accordi che prevedevano l’autonomia delle regioni orientali come abbiamo fatto noi in Italia col Trentino alto Adige.
Oggi è troppo tardi, può porre rimedio solo un cessate il fuoco e trattative ad oltranza, purché si smetta di sacrificare i giovani di due popoli che potrebbero benissimo convivere pacificamente.
Libera Scelta Elba