Faccio seguito al recente bell’articolo del Direttore riguardante il servizio di Pronto Soccorso elbano (https://www.elbareport.it/corsivo/item/68406-a-sciambere-una-mattinata-al-pronto-soccorso) per aggiungere due considerazioni a mio avviso molto importanti, dopo aver passato pure io un po’ di tempo là lunedi scorso.
La prima considerazione è che oltre alla ormai ben nota perizia, professionalità, gentilezza ed empatia degli operatori si deve annoverare un’ottima preparazione per gestire ospiti stranieri.
Al Triage si parlava inglese con competenza e proprietà di linguaggio, anche e soprattutto tecnico, e i turisti che ho visto entrare e con cui ho scambiato qualche parola in sala di attesa sono rimasti felicemente sbalorditi dalla semplicità con cui le rispettive problematiche erano state recepite ed elaborate. Nulla da invidiare ai blasonati ospedali del nord Europa, insomma.
La seconda considerazione è che i medici che operano al Pronto Soccorso sono costretti a turni estenuanti in cui un singolo medico è presente nonostante sia stato previsto che da Giugno a Settembre il minimo numero di medici contemporaneamente presenti debba essere almeno 2.
L’impressione, non essendo addentro al sistema né tantomeno un politico, è che qualche premio Nobel di amministratore dell’azienda sanitaria, anziché premiare l’opera preziosissima di questi medici mettendoli in condizioni ottimali di lavoro, ragioni in termini meramente economici, magari venendo pure premiato con un bonus di produzione, anziché licenziato in tronco per aver mandato al macero un’enorme ricchezza.
Il tutto avviene nel totale silenzio della politica. Ripeto, è un’impressione, non una denuncia, ammetto la mia ignoranza non conoscendo le vie decisionali in questo settore, tuttavia di solito a pensar male si fa peccato, ma ci si azzecca.
E così si è costretti a sentire che gli Angelo Testa di turno danno le dimissioni, se ne vanno, sono stufi di dover lavorare in condizioni pessime, a salvare vite su vite con difficoltà così grandi che il supporto dei preparatissimi infermieri da solo non può aiutare a risolvere. Giganti di competenza, medici da prima linea che intuiscono la diagnosi ben prima di avere in mano i risultati degli esami che eseguono per darsene certezza. In questo modo il danno è ben più grave della già disastrosa perdita dei singoli professionisti, così si calpesta l’esperienza e si distrugge un progetto di crescita e di continuità culturale.
Se io fossi tra quei dirigenti responsabili, non solo assicurerei la presenza inderogabile di almeno due medici al Pronto Soccorso di Portoferraio, ma farei in modo che ad un veterano di grande esperienza venisse sempre affiancato un medico giovane, in modo da potersi abbeverare alla fonte di quell’enorme bagaglio di conoscenza.
Secondo me, i responsabili dell’azienda e i politici delegati alla Sanità dovrebbero farsi carico di quanto ho espresso, forse impropriamente: fermate la diaspora, scusatevi con tutti gli Angelo Testa che hanno lasciato o che stanno per lasciare il Pronto Soccorso e pregateli di ripensarci e di ritornare.
Marco Sartore