Riceviamo e pubblichiamo:
Non sappiamo se ai portoferraiesi interessi più di tanto la istituzione delle commissioni consiliari, come sostiene Barbetti – saremmo curiosi, comunque, di sapere cosa ne pensano Fornino e gli altri consiglieri di maggioranza e lo stesso sindaco Nocentini - , ma quel che sappiamo di sicuro è che l’ex sindaco di Capoliveri ancora una volta ha voluto indossare gli abiti logori di una presunzione che, nel suo caso, è inversamente proporzionale alla sua capacità di ricoprire una qualsiasi carica pubblica.
Lo hanno capito gli elettori capoliveresi che dopo anni di malgoverno lo hanno definitivamente abbandonato al suo destino, fino al punto di negargli la possibilità di potersi ripresentare nelle ultime elezioni amministrative. E lo sanno anche gli stessi elettori di centrodestra che lo hanno più volte bocciato nel suo ambizioso tentativo di farsi eleggere nel Consiglio regionale.
Ed è veramente incomprensibile come un tipo scafato come l’attuale sindaco di Portoferraio abbia voluto ripescarlo dall’oblio in cui era stato confinato per affidargli una responsabilità che come un boomerang gli si sta già ritorcendo contro.
Perché atteggiamenti come quelli assunti in coda al recente consiglio comunale non solo inquinano i rapporti a livello personale, il che non giova certamente a chi ha la responsabilità di governo della città, ma introducono evidenti lacerazioni in quel tessuto istituzionale e sociale che a Portoferraio neppure ai tempi del dominio assoluto della dc lucchesiana si era mai verificato.
Dire che a Capoliveri il dottor Barbetti ha sempre fatto a meno delle commissioni, non solo è un vanto di cui avrebbe dovuto avere l’accortezza di evitare, ma è una dichiarazione che rivela nel personaggio perlomeno una scarsa sensibilità democratica, per non dire di peggio.
Non a caso non c’è Comune di centro, di destra o di sinistra, in Toscana e altrove, che non si avvalga di questi che sono strumenti di partecipazione e di coinvolgimento nella vita istituzionale non solo delle minoranze, ma anche di parte della stessa maggioranza esclusa dalla gestione dell’esecutivo, cioè dalla giunta comunale.
Che Portoferraio sia oggi l’eccezione per volontà di un signore calato da altri lidi e che nessuno ha eletto, non fa onore ai portoferraiesi, checché ne pensino, per buona pace del Barbetti, del ruolo e dell’importanza delle commissioni consiliari.
E neppure fa onore a un sindaco che fin dall’insediamento ha più volte dichiarato di voler essere il sindaco di tutti e che alle prime apparizioni osa farsi smentire così clamorosamente da un assessore da lui stesso nominato che di quel che dice il sindaco se ne infischia altamente, dando sfogo alla sua greve e intollerabile arroganza.
Marcella Merlini e Daniele Palmieri - Bene Comune