Ieri sera la Conferenza delle Parti della Convenzione di Barcellona per la protezione del Mediterraneo ha adottato un piano regionale di gestione rifiuti marini. Il commissario Ue all'ambiente Janez Potočnik ha detto: Sono molto contento di vedere che la convenzione per il Mediterraneo prenda così seriamente il problema dei rifiuti marini. Questo è un passo importante verso la realizzazione delle significative riduzioni dei rifiuti marini entro il 2025 che i leader mondiali hanno promesso l'anno scorso al vertice di Rio +20. Mi auguro che le altre convenzioni marittime regionali ora adottino misure analoghe».
L'adozione da parte della Cop 18 della Convenzione di Barcellona, conclusasi oggi ad Istanbul, arriva dopo mesi di preparazione, e fornisce ai Paesi mediterranei un quadro comune per affrontare il problema dei rifiuti marini. Così la Convenzione di Barcellona è la prima convenzione regionale marittima ad adottare un piano sui rifiuti marini. La Commissione europea sottolinea che «Le azioni delineate nel piano possono anche aiutare gli Stati membri dell’Ue a rispettare il loro obbligo di raggiungere un “buono stato ecologico” entro il 2020, nell'ambito della direttiva quadro sulla Marine Strategy.
Il piano regionale rappresenta lo sforzo dei Paesi del bacino del Mediterraneo per ridurre al minimo la presenza e gli impatti dell'inquinamento rifiuti marini. Punta ad impedire che i rifiuti entrino nell'ambiente marino, a rimuovere i rifiuti esistenti, ove possibile, con metodi rispettosi dell'ambiente e ad aumentare la conoscenza del problema.
Ogni anno finiscono negli oceani e nei mari del mondo circa 10 milioni di tonnellate di rifiuti finiscono negli oceani e nei mari di tutto il mondo ogni anno, con impatti significativi per la salute umana, l'ambiente e l'economia. La maggior parte del problema ha origine dalle attività terrestri, anche se i bassi livelli di investimenti pubblici nella corretta gestione, smaltimento, recupero e riuso dei rifiuti sono anche uno dei fattori di questo grave problema ambientale che ritroviamo nel nostro mare e nelle nostre spiagge.
La Commissione europea sta chiedendo ai cittadini di opinioni su come risolvere il problema dei rifiuti marini in Europa. La consultazione è aperta fino al 18 dicembre.
«Questa – dice Umberto Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – E’ l’occasione buona per mettere in piedi, così come ci chiedono la Convenzione di Barcellona e l’Ue, un progetto pilota per la pulizia costante delle nostre coste e delle nostre spiagge e per realizzare una efficace gestione dei rifiuti più pericolosi per l’ambiente marino. Facendo diventare il Santuario internazionale dei mammiferi marini Pelagos e le isole del Parco nazionale dell’Arcipelago Toscano l’area pilota dove applicare il piano per i rifiuti marini del Mediterraneo approvato ad Istambul. Legambiente e l’associazione ioMare, che ha avviato la pulizia di alcune spiagge elbane, nel 2014 presenteranno alle istituzioni un progetto di pulizia continuata delle spiagge libere dell’Elba e dell’Arcipelago Toscano che va proprio nella direzione di quanto richiesto dalla Convenzione di Barcellona, dall’Ue e dall’Onu».