Purtroppo quel che si temeva si è avverato. La Corte dei Conti con sentenza 9 del 13/12/2013 ha respinto il ricorso presentato dal Comune di Porto Azzurro per l’annullamento della deliberazione della Sezione Regionale di controllo per la Toscana che, in ottobre, aveva respinto il piano di riequilibrio finanziario presentato dal nostro Comune. E ora che succede? Il Consiglio Comunale può dichiarare lo stato di dissesto; in questo caso gli organi – Sindaco, Giunta e Consiglio – rimangono in carica ma viene nominato un Commissario o una Commissione per quanto riguarda la parte contabile con l’incarico di redarre un piano di estinzione, con il quale viene azzerata la situazione patologica che ha creato il dissesto. In pratica una sorta di “tutela” sul Comune i cui organi, Sindaco e Giunta in primis, perderanno gran parte della loro autonomia, ma a pagarne il prezzo sarebbe ancora una volta la cittadinanza, con un aumento delle imposte, delle tasse e dei canoni comunali nella misura massima consentita dalla legge, con l’eliminazione dei servizi non essenziali, e cosa ancora più grave, un rischio per alcuni posti di lavoro, dovendo il Comune rideterminare la propria pianta organica. In pratica uno scenario da incubo. Ma non migliore sarebbe la situazione se il Comune non dichiarasse il dissesto; in questo caso ci sarebbe lo scioglimento degli organi e l’arrivo di un Commissario Prefettizio con l’incarico di assumere le funzioni degli organi politici.
Il Sindaco, aveva già avuto sensazioni in merito all’esito della sentenza – pubblicata il 13 dicembre ma riferita ad un’udienza del 9 dicembre – e in suo post su un social network, il giorno 11/12/2013 aveva parlato di giorno dell’amarezza, insanabile, inaspettata e immeritata. La sua amarezza è anche la nostra e non ho niente da eccepire nella definizione di insanabile, ma inaspettata e immeritata non direi. Al Sindaco mi legano sentimenti di amicizia e affetto, talmente noti a tutti da non poter io passare per un “collaborazionista” ma, politicamente, ed in particolare su questa vicenda, il giudizio non può non essere negativo. Non può pretendere di passare come il marziano sceso su un pianeta che non conosce. E’ stato Consigliere Comunale dal 1999 al 2002 con il Sindaco Carmignani, dal 2002 Consigliere e Assessore dal 2008 nelle Amministrazioni Papi che questo dissesto hanno causato. Non credo ci sia il suo voto contrario nelle delibere approvate con il parere contrario del Responsabile dei Servizi Finanziari. Può dire che la situazione non deriva da quando lui è stato eletto Sindaco, è la verità e nessuno può smentirla. Ma non so se sia più grave se abbia tenuto nascosta , anche in campagna elettorale, la situazione patrimoniale dell’Ente o se davvero in tutti gli anni da amministratore in Comune non ne avesse preso coscienza. La verità è che per troppi anni abbiamo vissuto sopra i nostri mezzi e non potevamo permettercelo. Ora, tutti, ne pagheremo le conseguenze. Non mi aspetto né mea culpa né scuse da parte di nessuno, ma un accertamento delle responsabilità, quella si’.
La vicenda mi riporta alla mente la favoletta di Esopo della cicala e la formica “ Durante l’estate la formica lavorava duramente, mettendosi da parte le provviste per l’inverno. Invece la cicala non faceva altro che cantare tutto il giorno. Poi arrivò l’inverno e la formica ebbe di cui nutrirsi, dato che durante l’estate aveva accumulato molto cibo. La cicala cominciò a sentire i morsi della fame, perciò andò dalla formica a chiederle se poteva darle qualcosa da mangiare. La formica le disse: “io ho lavorato duramente per ottenere questo e tu che cosa hai fatto durante l’estate?” “Ho cantato.” rispose la cicala. La formica esclamò: “Allora adesso balla!
Ma questa forse è un’altra storia. Forse.
Enrico Tonietti da http://www.vivereportoazzurro.org/