Dopo aver preso atto del decreto di scioglimento dell'Unione ho atteso qualche giorno di apprendere dalla stampa come fossero stati risolti i numerosi interrogativi di cui avevo in prima persona investito la Regione, la Provincia, i sindaci dei Comuni elbani. Sono andata allora a leggermi il decreto ed ho scoperto che con una insuperabile operazione di scaricabarile si e' delegato alla Provincia non solo la presa in carico del personale ma altresi' ogni tentativo di comprendere che cosa sopravviva di funzioni da ricostruire e quale sara' la reale sorte di dipendenti che sanno solo che da ieri sera la bandiera dell'ente e' stata ammainata nell'indifferenza generale, senza rimpianti per un'Unione dei Comuni fallita e da dimenticare ma soprattutto senza alcuna memoria di una Comunita` Montana che con alterne vicende ha segnato per decenni la storia dell'isola e costituito l'unico baluardo di quell' insularita', oggi calpestata nei suoi diritti senza che nessuno provi in concreto a difenderla.
Ricordo le aspre critiche al Sindaco Bosi per aver "diffidato" di un'operazione incauta che aveva presto abbandonato la strada per rivendicare chiarezza dei bilanci e giusto ristoro di quanto "regalato" ad ASA e soprattutto il proposito di conquistare - o meglio riconquistare - il riconoscimento della proprie peculiarita' rinunciando al proposito di ottenere quello status di Comunita' dell' Arcipelago che ci avrebbe forse difeso dai tagli agli uffici ed ai servizi da parte di chi "da qualche parte deve pur cominciare a risparmiare" e dalle decisioni unilaterali di chi aspetta il Comune Unico.
Inutile piangere sul latte versato... ma per un atto di orgoglio non e' mai tardi.