In rete, si è sviluppato un piccolo dibattito locale sulla sanità e l’ospedale dell’Elba. La contemporanea inchiesta TV su “La vita in diretta” del 14 gennaio centrata sulla chiusura dei piccoli ospedali d’Italia (fra cui in teoria è incluso anche quello dell’isola) spinge a proporre alcune considerazioni. La prima riguarda la reale possibilità del cittadino, oggi e in queste situazioni di fluidità politica assoluta, di conoscere quello che succederò con un minimo gradi di attendibilità. Sul Tribunale c’è stato un continuo succedersi di notizie, da varie fonti, (Chiude? Non chiude?) ma alfine e purtroppo ad oggi nei fatti è già stato traslocato. Speriamo che possa tornare, ma intanto non c’è più. Sull’Ospedale sta accadendo qualcosa di simile: è certo a livello nazionale esiste un piano strutturato che prevede la chiusura di quelli piccoli, su basi lineari di capienza ricettiva senza tenere conto delle specificità locali. Premesso che nella situazione isolana non è accettabile la sua chiusura, trovo però positiva la provocazione di Bicecci di esaminare fin d’ora una fattibilità di un sistema ospedaliero privato in convenzione ASL. Lo suggerisce la logica del buon senso: tutti noi concordiamo che l’ospedale di Portoferraio non può e non deve chiudere, e tutti agiremo perché ciò non accada, ma è comunque opportuno anche parlare di alternative. Già in tutta Italia sono sorti centri alternativi alla sanità pubblica, accessibili a chiunque poiché convenzionati con le ASL; a Venturina è sorto recentemente un nuovo grande centro diagnostico, nonostante a Piombino ci sia l’Ospedale. E’ un servizio aggiunto.
All’Elba non basta solo avere l’Ospedale, ma avere anche risorse idonee a mantenerlo ad un livello di qualità sanitaria soddisfacente a garanzia della salute del cittadino. Se per far ciò non ci fossero risorse pubbliche sufficienti, non trovo scandaloso immaginare soluzioni alternative col contributo di risorse private che diano un servizio analogo o migliore con la condizione di mantenerlo accessibile a tutti.
Ciò che conta è essere liberi da preconcetti ideologici o vecchi pregiudizi che limitino ex-ante la capacità di studiare soluzioni alternative ai problemi che si stanno presentando sul territorio elbano, senza porsi a priori alcun vincolo pregiudiziale.
Alberto Nannoni