La grande corsa dei candidati è iniziata. Una valanga di improvvisati medici-corridori pronti con il loro elisir a sanare le malattie del paese, ma più verosimilmente in cerca di una podio visibile e sicuro che gratifichi la loro mai sopita ambizione.
Secca continuare a parlare di politica, ma nel marasma che si è venuto a creare si continua ad ascoltare voci e l’apparire di nuovi (si fa per dire) personaggi, che ci chiedono senza pudore alcuno di condividere con loro (votandoli) tensioni, ideali ed obiettivi sociali, una folta schiera che imperversa in questo momento politico senza un indirizzo definito, senza un'idea né un programma di una squadra che possa, non dico affascinare, ma almeno offrire un'alternativa ragionevole alle vecchie amministrazioni. (Lo scontro è palesemente tra gli uomini, non certo tra idee e programmi)
Una parte della vecchia “alleanza comune ” non sembra disposta a risolvere le questioni "democraticamente", a perdere o vincere un confronto politico sulla base dei progetti e delle idee, magari cercando di dimostrare con i fatti ed i comportamenti la propria correttezza o l'erroneità degli avversari politici, a ricordare sempre che, anche se non appare spiritualmente appagante, la forma plasma la sostanza e per ottenere rispetto ed equità, miei cari amici, bisogna saper essere rispettosi ed equi. Si autoincensano dimentichi del grande aforisma che recita “ Se vuoi che la gente pensi bene di te, non parlare bene di te stesso”.
Mi sia permesso da cittadino di questo meraviglioso paese, di mandare un messaggio a lorsignori : Se voi siete la gente che si occupa di “ricompattare” la squadra siete, agli occhi dei cittadini, tremendamente preoccupanti. Come diceva un vecchio saggio "fate prendere aria alla lingua". La maggior parte di voi appare superficiale, egoista, imprudente, prepotente, saccente, avete idea di cosa sia il buon senso, soltanto quando riguarda personalmente la vostra immagine.
Bisogna ripensare al modo di fare politica, politica per il paese lontano da personalismi e ambizioni, politica fatta e gestita come farebbe un padre di famiglia, cercando di costruire un modello che sappia coniugare cittadini e politica, controllori e controllati, che sappia rispettare le aspettative e le esigenze di un paese sfasciato mediando al meglio tra diritti, doveri e necessità, cancellando i sostenitori di interessi, clientele , nepotismi e soprattutto megalomanie.
Probabilmente nel gruppone che si appresta alla volata finale c’è il vero sprinter quello “attaccato alla maglia”...il resto sono solo scadenti gregari in cerca di un giorno di gloria per se stessi e non per il benessere e la vittoria del paese.
Giobbe da Cosmopoli