Chiedo scusa per l'ironia del titolo ma certo viene spontaneo sdrammatizzare una situazione politica paradossale.
Mentre imperversano le più originali idee di sviluppo o posizioni su ambiente e cultura molto più vicine alla filosofia che ad un'azione amministrativa concreta, nessuno si preoccupa di dire che tra un anno l'alba amministrativa dell'Elba vedrà un nuovo ciclo della sua storia.
E' stata infatti approvata nel dicembre del 2013 una legge che traccia la riforma della disciplina di Aree Metropolitane, Province ed Unioni dei Comuni.
Entro il 31 dicembre 2014 queste ultime diverranno obbligatorie per i Comuni sotto i 3000 abitanti e comporteranno aggregazioni fino ad una popolazione di 10000 ma soprattutto - dopo le prime funzioni già sperimentate - saranno in comune tra diverse amministrazioni le funzioni fondamentali, ovvero quelle che danno senso alla programmazione ed alle cosiddette "politiche locali".
Sarà lì che si giocherà il ruolo nevralgico nelle nostre politiche comprensoriali e sarà ancora lì che dovranno sparire i particolarismi ed i distinguo dei partiti.
Sarà lì insomma che chi oggi discute e tira a sorte tra i candidati dovrà fare i conti con la maturità politica necessaria a tutelare davvero quest' isola e magari con accordi politici già fatti e favoriti dal fertile terreno delle nostre divisioni.
Solo una classe dirigente in grado di uscire dalle gioco perverso delle contrapposizioni potrà forse agire nell'unico interesse della gente ed alle sole dipendenze del bene comune.
Paola Mancuso