A corredo di quanto scrive Luciana Gelli su sanità pubblica e privata, segnalo l’iniziativa "Stati Generali della Salute: Art. 32" 59.433.744 volte NO al titolo Quinto della Costituzione - D(I)RITTI ALLA SALUTE, organizzata per il 7 febbraio alla Camera dei Deputati, dall’Associazione "Giuseppe Dossetti: i Valori - Sviluppo e Tutela dei Diritti”, presieduta dalla democristianissima Ombretta Fumagalli Carulli, nella quale si discuterà della riforma del Titolo V della Costituzione, per un Superministero della Salute con un Ministro Competente e della “Rinascita di un nuovo Sistema Sanitario Nazionale Solidale".
Secondo questa associazione non certo bolscevica, “E’ ora di dire “mai più” a Ministri che in tema di sanità nulla sanno, ma sono solo in grado di ricoprire poltrone, forse bravi con le forbici ma senza occhiali per ‘non vedere’ i danni causati. Attendevamo dal Ministro Lorenzin politiche volte al Diritto alla Salute per TUTTI, politiche volte a superare i Piani di rientro, politiche volte alla Tutela dei Malati sull’intero territorio Nazionale, abbiamo solo assistito a veloci comparsate e null’altro”.
L’Associazione Giuseppe Dossetti non nega la necessità di una collaborazione pubblico-privato, ma “Si oppone da anni al federalismo sanitario “malato” nato nel 2001 con il Titolo V della Costituzione: 21 sistemi differenti di gestione del paziente in cui disponibilità di cure, accesso ai farmaci e prestazioni sanitarie diversificate in modo gravemente iniquo” e ricorda che “Nel 1978 nacque in Italia il Servizio Sanitario Nazionale, che legò saldamente la sanità pubblica alle fondamenta costituzionali del nostro Paese. Oggi, dopo 36 anni, il SSN pare essersi trasformato in una chimera, un sogno vano, in una realtà in cui i Diritti risultano affermati in teoria e negati nella pratica per colpa di limiti finanziari. Nel corso di questa giornata, di studio e confronto con tutti gli stakeholders, elaboraremo un documento di indirizzo per una proposta di revisione del Titolo V della Costituzione per restituire all’Italia ed a tutti gli Italiani ciò che i Padri Costituenti avevano donato nella gestione del “bene salute”: l’articolo 32”.
Insomma, anni di liberismo hanno creato il disastro sanitario ed ora i liberisti della prima e dell'ultim'ora ne vorrebbero approfittare per privatizzare tutto quello che hanno sfasciato con le loro politiche, che hanno arricchito i privati e ridotto la sanità pubblica (e anche la scuola non scherza) a chiedere l'elemosina.
A ricordarcelo, in mancanza di una sinistra normale e in presenza di un'opposizione che a tutto sembra pensare meno che a cambiare davvero le cose concrete, è una ex parlamentare democristiana, professoressa di diritto canonico ed ecclesiastico e direttrice dell'istituto giuridico dell'Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano.