Roberto Marini, Capogruppo di Gente Comune nel consiglio comunale portoferraiese, se ne esce oggi con una nota dal tono trionfante, nella quale fa riferimento ad una dichiarazione del Presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, rilasciata in occasione della festa dei piccoli comuni della Toscana ed affermando papale papale: "Rossi sposa le nostre tesi sul Comune Unico" Ed ecco qui di seguito cosa scrive l'esponente dell'UDC
Dichiarazione del Presidente della Regione Toscana Rossi in un'intervista rilasciata ieri: "Ieri, 3 giugno, sono stato a Fivizzano alla festa dei piccoli comuni. L’Italia e la Toscana ne hanno tanti, sono un presidio per lo sviluppo del territorio e per la democrazia. Sbaglia chi pensa che i problemi nascano dalle amministrazioni delle piccole comunità locali, perchè un conto è razionalizzare e gestire insieme, in forma associata, i servizi per diminuirne i costi e migliorarne la qualità, e altra cosa è annullare millenni di storia, chiudere antichi comuni eliminandone sindaci e consigli. E non è neppure vero che in Italia vi siano più piccoli comuni che altrove. Vi assicuro che anche Francia e Germania non scherzano. Anche se lì si è fatto molto per rendere più efficiente l’amministrazione. E poi perchè non vedere nei piccoli comuni, molti dei quali collocati in collina o sulle montagne, una straordinaria opportunità per il nostro futuro?" Ci sorprende e nel contempo ci conforta il ravvedimento del Presidente Rossi che riconsidera totalmente la sua posizione sui piccoli comuni. E' da mesi che portiamo avanti questa stessa posizione adducendo le stesse motivazioni e, perdipiu', trovando le stesse soluzioni dei problemi nel rafforzamento delle gestioni associate. Perché, allora, caro Presidente, visto che oggi sposa in pieno quelle che sono state le nostre riflessioni in difesa dei comuni , vista la nuova centralità che oggi riconosce alle piccole comunità come quelle elbane, innanzitutto, non blocca quell'assurdo referendum promosso e sospinto anche e soprattutto da appartenenti alle sue truppe cammellate?
Chiami a raccolta i suoi Orsini, Peria e quanti altri intendono cancellare con un colpo di spugna otto testimonianze di " millenni di storia ". Le cinquemila firme che hanno portato in Regione non rappresentano nulla, visto che molti di quei cinquemila firmatari non sanno neanche di aver firmato per la presentazione di una legge di iniziativa popolare dai contorni non definiti, ma spinti da falsi messaggi credono di aver firmato solo per un referendum.
Non si può prendere in considerazione "una bozza" di proposta di legge, priva del progetto che indichi a cosa il firmatario ha aderito. Un referendum inutile che costerà molto e il cui risultato sarà certamente che nessun piccolo comune rinuncerà alla sua esistenza, proprio come già successo nel Casentino e ad Ischia. Non sono poi certo i tempi di mettere in piedi un altro carozzone, i cui costi si andrebbero ad aggiungere a quelli attuali. Questo é il link http://ilsignorrossi.it/se-mi-permettete/ieri-ero-a-fivizzano-alla-festa-dei-piccoli-comuni-sbaglia-chi-li-crede-un-problema-sono-invece-una-risorsa-vi-spiego-perche/
Curioso comunque che proprio oggi la Regione Toscana, riportando il pensiero di un altro suo esponente di prestigio, l'Assessore alle Riforme Riccardo Nencini, licenzi una nota pubblicata sul suo sito ufficiale che tra l'altro recita:
"La legge sul riordino istituzionale approvata a gennaio sta dando i primi frutti. Ha permesso il superamento delle comunità montane; comincia ad essere utilizzata per formare altre unioni di Comuni, ma anche per fondere insieme più comuni (non solo piccoli). “E’ una novità per la Toscana del municipalismo – dice l’assessore – In posizione di testa c’è Incisa e Figline Valdarno, ma se ne discute anche all’Elba e in parti dell’Amiata. Avere comuni più grandi significa contenere i costi e valorizzare l’efficacia dei servizi. E’ un passo in avanti".
C'è quindi un diverso sentire, ci sono due linee antitetiche all'interno della Giunta Regionale su una questione così importante? Non lo crediamo e forse l'apparente contrasto tra il Rossi ricondotto alla ragione dalla schiacciante logica del pensiero mariniano, e Nencini, che continua a dichiararsi soddisfatto di una legge di riordino istituzionale voluta in primo luogo da Rossi, lo si capisce se si contestualizza l'intervento del presidente della regione toscana, che parlava in una realta geografico-sociale ed a realtà geografico-sociali che con l'Elba e le sue problematiche poco o punto ci azzeccano.
La nostra (opinabilissima) convinzione è che passi una certa differenza tra Licciana Nardi e Marciana Marina, tra Fivizzano e Porto Azzurro, e che ci siano situazioni, come quella elbana, in cui per dimostrare quanto è unico l'unicum (e capire dove finisce territorialmente) basta un marino pediluvio, ed altre dove le frammentazioni storiche, culturali, sociali e geografiche sono altra musica.
Marini poi in tutta evidenza ignora che la Festa dei Piccoli Comuni a cui Rossi ha partecipato, è stata istituita ed è da anni organizzata da una associazione che si chiama Legambiente, che evidentemente le differenze tra i contesti le coglie, poichè ufficialmente, sia a livello locale che nazionale, si è espressa fortemente a favore della costituzione del comune unico dell'Elba, ritenendo che tra le ricadute negative della attuale frammentazione amministrativa, ci sia anche il creare difficoltà aggiuntive al processo di salvaguardia ambientale sia marino che terrestre.
Ciò premesso, e premesso pure che un buon ripasso di storia dell'Elba non farebbe male a Marini, consentendogli di apprendere che di millenarie tradizioni comunali all'Elba c'è proprio poco, e che anzi, la maggior parte dei comuni, essendo appena coevi dei nostri nonni, contano il tempo della loro esistenza in decine di anni (altro che "antichi comuni"! ) , ci duole dover constatare che l'entusiasmo ha indotto l'esponente dell'UDC ad affermazioni perfino un poco offensive.
Chi arruola Marini ad esempio nelle "truppe cammellate" di Rossi? Forse se la sente di trattare da "ascari" gli oltre 5000 cittadini elbani che intendevano certamente firmare (al di là delle azzeccagarbugliate interpretative) per il Comune Unico e che per lui "non contano nulla"? sulla gobba dei cammelli ci posiziona pure i rappresentanti delle categorie economiche isolane, in preponderante parte favorevoli all'accorpamento degli otto pollai? nella sua ideale carovana di mercenari al soldo di Rossi, c'è posto forse anche per gente come noi che da trenta e più anni si è spesa con scritti parole ed iniziative per il comune unico? Se è così ci smarchi, disertiano, a noi non ci cammella proprio nessuno.
sergio rossi