Art. 32 della Costituzione Italiana:
La Repubblica tutela la salute come fondamentale diritto dell’individuo e interesse della collettività, e garantisce cure gratuite agli indigenti.
Il nostro impegno per realizzare l’art. 32 della Costituzione della Repubblica Italiana riportando all’Elba adeguati livelli di assistenza sanitaria.
Programma elettorale
Parlare dei problemi sanitari della nostra isola è fin troppo semplice; essi sono sotto gli occhi di tutti i cittadini e purtroppo molti di loro ne hanno già sopportate le conseguenze. Le logiche di bilancio della sanità regionale hanno reso necessaria una revisione degli investimenti ed i tagli, che sono stati attuati sono sicuramente in modo trasversale, hanno interessato tutti i presidi ospedalieri della nostra ASL; ma quella che è stata maggiormente penalizzata dalla riduzione delle risorse economiche è stata sicuramente l’isola d’Elba, nei confronti della quale si è tenuto in pochissimo conto il problema dell’insularità. In altre parole i provvedimenti presi e le strategie realizzate sono state paritetiche, si sono cioè considerati tutti i cittadini alla stessa stregua, senza tener in adeguata considerazione le difficoltà logistiche ed economiche di chi vive sull’isola.
Si è così assistito ad una progressiva riduzione del personale sanitario anche in quei reparti che rappresentano la struttura portante di un ospedale come la medicina, la chirurgia ed il Pronto Soccorso. Tutti sanno che sono questi i tre reparti fondamentali ed un ospedale funziona se funziona il reparto medico, quello chirurgico ed il pronto soccorso perchè questi, da soli, coprono più del 50% del fabbisogno sanitario e sono i reparti nei quali finiscono il 90% delle urgenze mediche e chirurgiche; prescindere da una loro ottimale funzionalità significa prescindere da un livello accettabile di sanità pubblica. Ed invece, ripeto, il personale medico e paramedico è stato ridotto ai minimi termini, si lavora con difficoltà, spesso vi è un solo infermiere ed un solo medico per turno, anche al mattino quando l’attività ha la sua maggiore concentrazione e rispondere alla varie esigenze del reparto diviene difficile, lavorare è faticoso e frenetico, di conseguenza pericoloso e fonte molto spesso di attriti tra utenza ed operatori sanitari.
Abbiamo assistito in questi anni ad una progressiva riduzione del numero dei posti letto, fenomeno questo che ha costretto talvolta alla promiscuità uomini e donne nella stessa stanza; alla chiusura di interi reparti che sono stati trasformati in servizi ambulatoriali ed all’accorpamento di altri, mentre il servizio aereo di trasferimento è utilizzato giornalmente anche per patologie non importanti e che potrebbero essere trattate in loco. Il timore è che questa emorragia di servizi continui non sostituendo il personale che viene pensionato trasformando così altri reparti in banali ed insufficienti servizi ambulatoriali.
E non è ancora scomparso dall’elenco dei 172 ospedali con meno di 120 posti letto, quindi improduttivi secondo una logica aziendale, che sul territorio nazionale dovrebbero scomparire, quello della nostra città. Oltre al danno sanitario gli elbani hanno così subito anche un danno socio economico perché costretti a costosi trasferimenti e soggiorni per essere vicini a familiari ricoverati altrove.
Ma il problema più sentito perché interessa direttamente o indirettamente un maggior numero di cittadini è quello dell’inefficienza dei servizi ambulatoriali. Ormai sapete tutti che tac, risonanze magnetiche, ecografie e visite specialistiche hanno tempi di attesa chilometrici ed assolutamente inaccettabili perchè si va da un minimo di 4-5-6 mesi fino ad un anno, ed al Centro Unico Prenotazioni spesso i cittadini si sentono dire che non possono neppure avere l’appuntamento e vengono invitati a ripresentarsi a distanza di mesi. Purtroppo molte patologie non sono così pazienti, le patologie non aspettano, ed in una simile situazione il ricorso a visite private, spesso sul continente è divenuto sempre più frequente.
Noi della lista civica VIVIAMO PORTOFERRAIO, a questa mancanza di rispetto del diritto alla salute e della dignità dei cittadini non ci stiamo più e ci attiveremo con tutte le nostre forze le nostre capacità e le nostre idee per riportare il servizio sanitario pubblico, ora ingessato ed incapace di fornire quelle prestazioni che la costituzione italiana gli impone, ad un livello di accettabilità. La salute pubblica è un diritto non disponibile per il profitto di alcuni ed il cittadino ha diritto ad avere prestazioni gratuite, rapide e qualitativamente valide senza dover aprire il portafoglio
Pertanto il nostro intervento, pur rispettando le priorità che i cittadini ci indicheranno, sarà un intervento su più livelli, modulando forze e ed energie su quello sul quale gravano le maggiori responsabilità del dissesto sanitario.
Uno dei primi interventi sarà quello di organizzare una servizio comunale per rendere operante il Nuovo Piano Nazionale di Governo, che sicuramente molti cittadini non conoscono, e riguardante le liste di attesa; questi prevede che qualora l’Azienda Sanitaria non sia in grado di effettuare entro quindici giorni la prestazione richiesta, o personalmente o attraverso strutture convenzionate, ed il paziente sia costretto a rivolgersi a strutture private, ha diritto ad un sia pure parziale rimborso spese da parte dell’azienda stessa. Contemporaneamente chiederemo la rapida individuazione e la creazione di centri diagnostici insulari ed extrainsulari ai quali il paziente possa rivolgersi con la richiesta del medico curante ed ottenere in tempi ristretti la prestazione sanitaria necessaria. Questa in iniziativa non può prescindere dalla stretta collaborazione dei cittadini, vuoi come singoli o meglio ancora se riuniti in associazioni.
Sarà fondamentale organizzare un sistema recettivo a costi contenuti per trattenere sull’isola quegli operatori sanitari che, pur desiderosi di rimanere, finiscono per allontanarsi per la penuria e l’elevato costi abitativo.
Lotteremo perché sull’isola rimanga permanentemente quel personale sanitario che viene inviato nel periodo estivo per potenziare, sia pure in modo minimale, alcuni servizi come per esempio il Pronto Soccorso.
Ci batteremo per il mantenimento nel nostro ospedale di quelle strutture attualmente presenti come il punto nascite ed il reparto pediatria e per realizzare una rianimazione, sia pure sub-intensiva, fondamentale non solo per eseguire prestazioni chirurgiche in soggetti con maggior rischio operatorio, ma anche per il controllo di funzioni vitali in pazienti in attesa di trasferimento.
La telerefertazione, apparentemente utilissima per avere risposte in tempi brevi, è in realtà utilissima solo per un risparmio sanitario e non certo per il paziente, e pertanto si renderà indispensabile un potenziamento dell’organico del reparto di radiologia attualmente ridotto ai minimi termini.
Noi non pretenderemo una sanità modello, non chiederemo la luna, ma solo una sanità ad un livello accettabile, una sanità degna del terzo millennio e non da terzo mondo quale ci viene prospettata, quella sanità che è un nostro diritto costituzionale.
Per fare tutto questo, quando la nuova giunta di Mario Ferrari opererà nella Biscotteria, avrà bisogno di tutto il vostro aiuto e collaborazione, non solo come singoli cittadini ma soprattutto come cittadini uniti in associazione perché, parafrasando una vecchia canzone dei miei tempi
“IL POPOLO UNITO NON SARA’ MAI VINTO”
Dott. Luciano Rossi