Si sta varando un progetto di ricostituzione della popolazione nidificante del Falco Pescatore nel Mar ligure ed alto Tirreno.
Se ne tratterà in un convegno che si terrà nella sede del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, in località Enfola. L'importante iniziativa che vede tra i promotori lo stesso PNAT, l'Unesco e Legambiente è stata fissata per mercoledì 6 Maggio a partire dalloe ore 10.30.
Il falco pescatore, rapace emblematico legato agli ecosistemi acquatici, può essere considerato oggi in uno stato di conservazione “vulnerabile” nel Mediterraneo. A causa della persecuzione diretta degli ultimi decenni infatti, questa popolazione conta solo poche decine di coppie riproduttive distribuite tra Corsica, isole Baleari, Marocco ed Algeria. Ora, grazie alla prima fase di un progetto di ricostituzione della popolazione riproduttiva nel nostro Paese, a partire dal 2011 anche in Italia è tornata a nidificare questa importantissima ed affascinante specie.
Il programma dei lavori prevede gli interventi di Franca Zanichelli e Giampiero Sammuri (Direttrice e Presidente del Paeco Nazionale dell'Arcipelago Toscano), del Direttore del Museo di Storia Naturale della Maremma Andrea Sforzi, del faunista Vincenzo Rizzo Pinna e di Stefano Raimondi dell'Ufficio Aree Protette e Biodiversità di Legambiente. I lavori saranno coordinati da Umberto Mazzantini, responsabile delle Isole Minori del Cigno Verde.
Va ricordato che il falco pescatore rappresenta un rapace estremamente emblematico legato agli ecosistemi acquatici, considerato oggi in uno stato di conservazione “vulnerabile” nel Mediterraneo nel quale, a causa della persecuzione diretta degli ultimi decenni, la popolazione risulta essere costituita da poche decine di coppie riproduttive distribuite tra Corsica, isole Baleari, Marocco ed Algeria.
Dopo le prime esperienze di sinergie tra aree protette, le quali hanno consentito la ricostituzione della popolazione nidificante di falco pescatore che è tornato a riprodursi anche in Italia all’interno di aree da cui mancava da circa cinquant’anni, è nato quindi un progetto di collaborazione tra diversi soggetti: Ente Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Ente Parco Regionale della Maremma, Il Consorzio dell’Area Marina Protetta di Tavolara Punta Coda cavallo, Parco Naturale Regionale della Corsica e Legambiente si sono messi insieme con l’obiettivo finale di creare una popolazione che, mediante incremento graduale del numero di coppie riproduttive sul territorio, possa essere in grado di auto-sostenersi nel medio e lungo periodo.
(da comunicati del PNAT e Legambiente) Elbareport