Presentato oggi il primo Bilancio di Sostenibilità del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, una fotografia delle scelte,
delle attività e dei risultati del Parco
Isola d’Elba, località Enfola, 1 luglio 2015 - Il percorso per la redazione del primo Bilancio di Sostenibilità del Parco Nazionale Arcipelago Toscano (PNAT) giunge oggi al traguardo. E’ stato presentato presso la sede del Parco il documento che presenta tramite una modalità innovativa di rendicontazione le scelte, gli obiettivi, le attività, i risultati e, quando possibile, gli effetti delle attività svolte dal PNAT nei tre ambiti di intervento:
· naturalistico - ambientale;
· sociale e culturale;
· economico e di sviluppo sostenibile del territorio.
Il lavoro è stato svolto con la consulenza e la supervisione metodologica di Refe, società tra le prime in Italia su responsabilità sociale e accountability del settore pubblico che si occupa di trasparenza e legalità, social innovation e partecipazione (www.refe.net), identificata tramite bando di gara.
“Il Bilancio di Sostenibilità è un risultato importante per l'Ente Parco – spiega il Presidente del PNAT Giampiero Sammuri – e testimonia la volontà di evidenziare, con trasparenza, quanto è stato realizzato a favore della conservazione della biodiversità e per lo sviluppo sostenibile del suo territorio. Con questo strumento intendiamo facilitare e rendere conto di quello che il Parco fa e rappresenta per il territorio tramite una rilettura del bilancio “tradizionale” e una forma di rendicontazione innovativa. Le informazioni raccolte permettono ad abitanti, amministratori e fruitori del Parco, di conoscere e valutare con chiarezza e semplicità la missione e l'operato del Parco. Sono fermamente convinto che il Bilancio di sostenibilità sia uno strumento flessibile e innovativo, consenta a tutti di conoscere meglio e condividere l'impegno del Parco e che sia l'inizio di un processo di comunicazione nuovo, che permette di costruire con gli interlocutori sociali, le istituzioni, le organizzazioni e soprattutto i cittadini, un rapporto basato sempre più sulla trasparenza, sulla responsabilità, sul dialogo e la condivisione delle strategie. Un grazie sincero a tutti i settori dell’Ente e a tutti quelli che hanno creduto e contribuito alla stesura di questo documento, che è stato il risultato di un efficace lavoro di squadra.”
Il Bilancio di sostenibilità, elaborato secondo il metodo Refe Rendersi conto per rendere conto®, ha una doppia valenza, interna ed esterna. La fase del Rendersi conto ha permesso agli interni di avviare un percorso di analisi, condivisione e formalizzazione degli elementi identitari distintivi e della connessione tra obiettivi, attività, risorse e risultati dell’Ente. Il Rendere conto – esito del Rendersi conto - attiva una comunicazione di senso, credibile e trasparente sul lavoro svolto dal Parco, offrendo a tutti gli interlocutori una base informativa completa, chiara ed esaustiva sulla performance ambientale, sociale ed economica dell’Ente.
Il Bilancio di Sostenibilità del PNAT rende conto delle attività svolte tra il 2013 e il 2014 all’interno di un’area protetta di quasi 800 km2 - di cui i 4/5 sono di mare - con 31000 abitanti che durante l’estate si moltiplicano per 7 a livello di presenze turistiche.
Un Patrimonio naturale di inestimabile valore che il Parco tutela e valorizza per riuscire a risolvere l’equazione che coniuga la salvaguardia con la sostenibilità. Questo grazie a risorse disponibili per un valore complessivo di entrate (al netto delle partite di giro) di circa 5.2 milioni di euro in aumento del 41% rispetto al 2012, grazie principalmente a un aumento dei finanziamenti del Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare e dei Fondi Europei ottenuti per progetti a tutela della biodiversità.
Nel 2014 l’Ente ha speso 51 euro per ettaro del Parco; le spese per il funzionamento dell’Ente sono il 30% della spesa complessiva, il 40% è impiegato per attività nell’area sociale e culturale (fruizione, educazione ambientale, divulgazione e comunicazione) mentre per l’area naturalistico – ambientale (biodiversità, paesaggio, mare) è stato impiegato il 22% delle uscite. 300mila euro sono stati spesi per lo sviluppo economico sostenibile del territorio (8%).
“I Parchi rappresentano - commenta Cristiana Rogate, Amministratore Delegato di Refe – uno tra i capisaldi più preziosi del nostro Paese, non solo per le bellezze naturalistico - ambientali che custodiscono ma anche per il loro ruolo di volano nello sviluppo sociale e culturale, turistico ed economico del territorio e delle comunità che ne fanno parte. Tuttavia, spesso non è chiaro il valore multidimensionale che il Parco produce per residenti e turisti, giovani generazioni e operati economici, Istituzioni locali e nazionali. Per questo il primo Bilancio di Sostenibilità del PNAT. Elaborato secondo il metodo Refe, Rendersi conto per rendere conto®, offre al Parco uno strumento evoluto per aumentare condivisione e responsabilità nella gestione interna e per una comunicazione esterna distintiva, trasparente e verificabile sull’identità, il funzionamento e i risultati ottenuti dal Parco. L’obiettivo è di attivare un dialogo stabile e una partecipazione consapevole e informata da parte dei principali interlocutori del PNAT.”
Grazie al Parco:
· per l’area naturalistico – ambientale sono stati prelevati 2.753 tra cinghiali e mufloni, per contenere i danni alla biodiversità, alla rete dei sentieri, al suolo e alle colture; l’isola di Montecristo è stata “liberata” dalla presenza del ratto e oggi oltre 700 coppie di Berta minore possono riprodursi; il Laghetto di Capraia, unico specchio d’acqua dell’Arcipelago (4.200m2), è stato salvato dall’interramento e 1.000 ha dell’isola di Pianosa sono stati preservati dall’invasione di due specie esotiche invasive, l’Ailanto e il Carpobrotus; oltre 90 specie di molluschi terrestri e d’acqua dolce vengono studiate nell’Arcipelago e 5 specie di uccelli marini protetti vengono monitorati durante il periodo di riproduzione; è stato mappato il genoma di delle farfalle dell’Arcipelago - a scopo di conoscenza e tutela; 12 telecamere fisse e 8 mobili sono state installate per un maggior controllo e un contrasto più efficace
agli illeciti ambientali.
· Per l’area sociale e culturale, a luglio 2013 è stata riaperta la fruizione del mare protetto intorno all’Isola di Pianosa, che ha consentito 8.700 immersioni
autorizzate dal giorno dell’inaugurazione fino a ottobre 2014. Sono stati avviati i progetti di georeferenziazione dei sentieri del Parco e il restauro del Castello del Volterraio, per renderlo nuovamente fruibile ai visitatori. Tra il 2013 e il 2014, oltre 2.500 giovani sono stati coinvolti in iniziative e progetti di educazione ambientale e circa 1.000 studenti di 30 classi delle scuole del territorio hanno partecipato alle Olimpiadi del riciclaggio. I visitatori delle 3 Case del Parco sono stati oltre 12.500 nel 2014 con un aumento del +4% rispetto all’anno precedente.
· Per l’area economia e sviluppo sostenibile, grazie al nuovo impianto, che sarà realizzato sull’isola di Montecristo, verranno prodotti 3.000 KW/h all’anno di energia solare ed eolica con minori emissioni di CO2 (-3.520 Kg/anno), di NOx (-10 Kg/anno), minor consumo di gasolio (1.900 litri/anno) e un risparmio di 2.375 €/anno. Ogni anno migliaia di turisti partecipano elle iniziative organizzate dal Parco, la più conosciuta è il Festival del Camminare che, per le edizioni 2013 e 2014, ha visto la partecipazione di 3.400 visitatori alle 150 escursioni previste. Il Parco promuove anche i prodotti tipici locali del territorio e la conservazione delle sue tradizioni agroalimentari: 60 varietà frutticole antiche sono state studiate e valorizzate nell’ambito del progetto di rilancio dell’Orto dei Semplici. La rete dei 22 Eco-alberghi sul territorio del Parco è stata premiata da Legambiente alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano per la “migliore esperienza collettiva”.
Il percorso avviato con la redazione del Bilancio di Sostenibilità proseguirà con ulteriori edizioni e con una sempre maggiore attenzione ai processi di partecipazione e coinvolgimento dei cittadini e degli stakeholders per una più efficace attività di comunicazione e di presenza del PNAT all’interno del proprio universo di riferimento.