La vicenda della carcassa di cetaceo putrefatta rimasta per giorni sulla spiaggia dell’Acquavivetta, a Portoferraio, e ricoperta con sacchi neri della spazzatura è preoccupante perché il Comune di Portoferraio ha deliberato il 28 settembre 2012 l’adesione alla carta di partenariato del Santuario Pelagos, poi firmata da quasi tutti i Comuni elbani il 12 ottobre 2012 nella sede del Parco dell’Arcipelago Toscano all’Enfola, a poche centinaia di metri in linea d’area dall’Acquavivetta.
Quella carta di partenariato, approvata nel 2009 dalla Conferenza delle parti per l’accordo per la costituzione del Santuario per i mammiferi marini nel Mediterraneo e che si basa sul piano di gestione approvato dalla Conferenza della parti tenutasi il 15 e 16 settembre 2004 in un altro comune elbano, Capoliveri, prevede infatti che i Comuni aderenti adottino, nell’ambito delle loro decisioni gestionali, le soluzioni che abbiano l’impatto minore sui mammiferi marini; favorendo le azioni pedagogiche e/o di informazione sul suo territorio e la diffusione delle informazioni sul e presso il Santuario Pelagos; contribuendo a ridurre al massimo le attività che hanno un impatto sui mammiferi marini, ivi inclusa la demotonautizzazione sportiva. Ma il Comune di Portoferraio con l’adesione si è soprattutto impegnato ufficialmente a riservare « una particolare attenzione alla questione dei mammiferi marini: (…) contribuendo a trasmettere le informazioni sugli eventuali spiaggiamenti di mammiferi marini o di altre specie marine che potrebbero avere luogo lungo il suo litorale». E’ evidente che tutto questo non c’è stato nel caso del cetaceo putrefatto e ricoperto alla bell’e meglio all’Acquavivetta.
Per evitare che si ripetano simili episodi bisogna capire cosa non ha funzionato nella catena decisionale che prevede generalmente che venga infornata la Capitaneria, che ha sua volta informa il servizio veterinario che indica al Comune come effettuare l’eventuale smaltimento della carcassa. Tenuto conto che lo stesso Comune, a cominciare dai decisori politici, in base a quanto sottoscritto, dovrebbe essere parte attiva in tutta la vicenda
Un episodio simile si era già verificato nel giugno 2013 con un esemplare di tursiope (Tursiops truncatus) di oltre 2,5 metri, spiaggiato sull’arenile della Lamaia, una spiaggia al confine tra i Comuni di Portoferraio e Marciana, che era stato probabilmente ucciso dall’impatto con le eliche di un’imbarcazione. Anche allora la carcassa venne rimossa solo dopo giorni e dopo le proteste e sollecitazioni di escursionisti, del Centro Ricerca Cetacei e di Legambiente Arcipelago Toscano.
La permanenza di una carcassa putrefatta di un cetaceo in piena estate su una spiaggia frequentata dell’Elba fa sorgere il sospetto che la firma di qualche Comune sotto la carta di partenariato del Santuario Pelagos sia più una iniziativa per fregiarsi di un nuovo riconoscimento e della bandiera di Pelagos che un impegno reale. Il tutto poco lontano dalla sede del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano che è anche la principale sede elbana dell’Osservatorio dei cetacei della Toscana, diventato Osservatorio regionale per la biodiversità con la legge “Norme per la conservazione e la valorizzazione del patrimonio naturalistico-ambientale regionale” approvata il 19 marzo 2015..
Una carcassa di cetaceo che resta per giorni e giorni a decomporsi su una spiaggia in piena stagione estiva, dimostra che quella Carta di partenariato è completamente disattesa e che il Santuario dei Cetacei da segno sulla carta senza ancora nessuna reale misura di salvaguardia e gestione rischia di diventare solo una bandiera da sventolare.
Ecco cosa prevede il documento sottoscritto da Portoferraio e dagli altri Comuni elbani:
Carta di Partenariato del Santuario Pelagos
Con la volontà di salvaguardare la presenza dei mammiferi marini del Santuario Pelagos
Considerando la grande ricchezza di specie marine e di habitat lungo le coste del Comune di …………………..;
Considerando la presenza del Santuario Pelagos, risultato dell’Accordo internazionale firmato nel 1999 tra l’Italia, Monaco e la Francia per la protezione dei mammiferi marini e del loro habitat all’interno del quale si trova il territorio marittimo del Comune di …………………..;
Considerando l’importanza della promozione di attività ecosostenibili in tutti i settori e in particolare in quelli del turismo e dell’economia;
Considerando l’importanza della tutela della qualità ambientale, paesaggistica e biologica per il presente e per il futuro;
Considerando la volontà espressa dal Comune di agire in favore della conservazione delle specie e degli habitat marini;
Il Comune di ………………….., rivierasco del Santuario Pelagos, dichiara di condividere gli obiettivi del Santuario sottolineati nell’Accordo e decide di impegnarsi in una partnership con il Santuario Pelagos.
Attraverso la presente Carta, i partner si impegnano sulle disposizioni seguenti.
Il Santuario Pelagos:
– qualora il partner firmatario lo richieda, fornirà assistenza e consigli sul tema dei mammiferi marini;
– elaborerà strumenti di sensibilizzazione e di comunicazione che saranno messi a disposizione del partner, in particolare per l’azione pedagogica o di informazione svolta dal Comune;
– darà visibilità al Comune partner sul sito Internet Pelagos e nei supporti di informazione che produrrà (in particolare, nel bollettino Pelagos);
– animerà in termini prioritari delle sessioni di formazione o di sensibilizzazione sui mammiferi marini e la loro protezione rivolti al personale del Comune.
Il Comune di ………………….. riserverà una particolare attenzione alla questione dei mammiferi marini:
– adottando, nell’ambito delle sue decisioni gestionali, le soluzioni che abbiano l’impatto minore su questi animali;
– favorendo le azioni pedagogiche e/o di informazione sul suo territorio e la diffusione delle informazioni sul e presso il Santuario Pelagos ;
– contribuendo a ridurre al massimo le attività che hanno un impatto sui mammiferi marini., ivi inclusa la « demotonautizzazione sportiva » applicando il disposto dell’ar. 5 della Legge n.391 dell’11.10.2001. Tuttavia, se queste dovessero svolgersi, il Comune si impegna a garantire un controllo adeguato, nella misura dei suoi mezzi, , sia tramite il personale comunale con la formazione adeguata, sia attraverso i membri autorizzati di Pelagos. Questi controlli permetteranno di vigilare sul rispetto degli obiettivi di gestione del Santuario;
– contribuendo a trasmettere le informazioni sugli eventuali spiaggiamenti di mammiferi marini o di altre specie marine che potrebbero avere luogo lungo il suo litorale.
In virtù del suo impegno, il Comune potrà esporre la bandiera del Santuario, nonchè ogni strumento di valorizzazione della carta realizzato da Pelagos, sul suo porto e ovunque lo riterrà utile.
La carta è valida due anni a partire dalla sua firma e potrà essere rinnovata, su richiesta esplicita del Comune, previa verifica, da parte di Pelagos, delle attività svolte secondo quanto previsto nella griglia di valutazione di esse, allegata alla presente Carta di Partenariato (all. 1).
Il funzionamento della carta sarà oggetto di una valutazione congiunta ogni due anni. Un’evoluzione eventuale della carta potrà essere prevista in occasione di questa valutazione.