Nei giorni scorsi a Legambiente Arcipelago Toscano sono giunte numerose segnalazioni e foto sulla realizzazione di un muro in cemento armato alla spiaggia di Zuccale, nel Comune di Capoliveri all’Isola d’Elba. Si tratta della stessa spiaggia nella quale gli ambientalisti la scorsa estate avevano segnalato uno sbancamento, segnalazione che il 22 maggio scorso portò alla sospensione dei lavori.
Ma, come ricorda il Cigno Verde isolano in una nuova segnalazione inviata a tutti gli Enti interessati, il 3 luglio la Soprintendenza per i Beni architettonici, paesaggistici, storici, artistici ed etnoantropologici
per le Province di Pisa e Livorno, comunicava la revoca della sospensione dei lavori e invitava i proprietari delle opere (definiti “casotti in legno” in un verbale del Comune di Capoliveri del 27/05/2015) in via di realizzazione sulla spiaggia di Zuccale,«nel più breve tempo possibile a porre in atto le misure di mitigazione previste in attesa dell’inizio lavori».
Infatti, durante un sopralluogo avvenuto il 27/05/2015, la Soprintendenza aveva constatato che «le opere condotte sui profili del terreno rispecchiano i dati del progetto con una sola eccezione: la porzione di parete rocciosa per un’altezza compresa tra i 3 e 4 metri lineari, posta superiormente al profilo del previsto muro di contenimento del terreno che nello stato antecedente i lavori era stata colonizzata da essenze vegetali, nel corso dei lavori è stata scorticata, portando in vista la roccia. Ciò ha di fatto determinato un danno paesaggistico ambientale, alterando la percezione visiva del contesto paesaggistico che caratterizzava la spiaggia di Zuccale». La nota proseguiva assicurando che «gli interventi previsti, che peraltro verranno monitorati da questa Soprintendenza nel corso dei lavori, danno tuttavia sufficienti garanzie per il restauro paesaggistico dell’intero contesto. Si evidenzia comunque che dovrà essere garantito l’attecchimento delle essenze a verde mediante la messa in opera di un impianto di irrigazione».
Ora Legambiente evidenzia che dalle foto «appare evidente la realizzazione di un grosso muro in cemento armato che evidentemente dovrebbe essere il “previsto muro di contenimento del terreno”, anche se non si comprende quale sia il suddetto terreno, visto che la parete risulta ancora “scorticata, portando in vista la roccia”, inoltre non è visibile nessuna opera per “l’attecchimento delle essenze a verde mediante la messa in opera di un impianto di irrigazione”, mentre il paesaggio costiero, più che essere restaurato, sembra ospitare un’opera con un impatto ancora superiore».
Per questo gli La presidente di Legambiente Arcipelago Toscano, Maria Frangioni, chiede a Soprintendenza, Comune e a gli altri Enti interessati «Se quanto realizzato ed in corso di realizzazione è conforme alle concessioni rilasciate; Quali siano le misure di restauro paesaggistico dell’intero contesto realizzate; Quali siano le iniziative di monitoraggio intraprese; Quale sia la funzione di un muro di cemento armato di tale impatto paesaggistico su una spiaggia e sul retro di “casotti in legno”, a ridosso di una parete rocciosa “scorticata”».