Approfittando delle festività natalizie, a Galenzana si è costruita una nuova “autostrada”. E pensare che solo poche settimane fa ci era stato assicurato che si trattava del recupero di un vecchio tracciato (?) e di una cessa dell’Enel, non dell’apertura di una nuova e ripida strada con un fortissimo impatto paesaggistico e sulla macchia mediterranea.
Inoltre escursionisti, cittadini e soci di Legambiente segnalano la presenza di betoniere vicino alla costa e l’ampliamento e la costruzione di nuovi manufatti nelle zone collinari.
Si aprono nuove strade private mentre quelle pubbliche vengono mantenute illegalmente chiuse.
Ci si risponde che è tutto regolare, ma a Galenzana e nei dintorni si costruisce, sbanca, disbosca e brucia dove prima nessuno era riuscito a farlo. Il bene comune – l’ambiente e il paesaggio - sembrano diventati privati, mentre il pubblico sembra non difendere i diritti dei cittadini e dell’ambiente.
Intanto resta senza risposta l’interrogazione parlamentare Relacci/Nicchi e nulla si sa dell’inquietante hackeraggio della casella di posta elettronica dell’ufficio stampa del ministero dell’Ambiente, dal quale venne emesso un falso comunicato su Galenzana, con un evidente intento provocatorio e depistante.
Tutto quel che si sta realizzando in uno dei luoghi più belli e delicati dell’Elba sembra il frutto di accordi con la precedente amministrazione Comunale, ma dal Comune commissariato di Campo nell’Elba tutto tace.
Il Parco si limita a far rispettare le sue competenze ma non ha mantenuto l’impegno di non concedere i nulla-osta per costruire se non si fosse riaperta e ripristinata la vecchia rete sentieristica.
Intanto di viabilità se ne sta costruendo una nuova di zecca, carrabile e con un evidente impatto ambientale e ci chiediamo in base a quale valutazione di incidenza, visto che si tratta di aree contigue al Zona speciale di conservazione e alla Zona di protezione speciale di Monte Capanne-promontorio dell’Enfola e al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Ci chiediamo anche chi abbia approvato l’eventuale Valutazione di incidenza e quali compensazioni si siano chieste per quello che, fuori e dentro il Parco, somiglia sempre più a uno scempio ambientale.