Dopo che le analisi dell’Agenzia per la protezione ambientale della Toscana (Arpat) e del Dipartimento di chimica e chimica industriale dell’università di Pisa hanno accertato che i grumi di materiale schiumoso spiaggiatisi in questi ultimi giorni lungo la costa nord dell’Isola d’Elba e sulla costa continentale Toscane e ligure, sono cera di natura idrocarburica (cera paraffinica o cera polietilenica) proveniente – come detto dal GR3 – probabilmente da un lavaggio in mare di cisterne che contenevano cera paraffinica simile a quello che nel 2012 aveva provocato lo spiaggiamento di sostanze della stessa natura sulle spiagge liguri, dall’Isola d’Elba continuano ad essere segnalati arrivi di grumi di questo sversamento, particolarmente abbondanti in spiagge come quella del Bagno a Marciana Marina.
Anche se Arpat dice che «Il materiale presenta solubilità in Toluene e n-Esano, mentre risulta insolubile in solventi polari quali Acetone, Metanolo, DMF. Punto di fusione compreso tra 70 °C e 78 °C.», alcuni bagnanti e volontari che hanno raccolto il materiale segnalano – oltre a un forte odore di idrocarburi - che le forti temperature di questi giorni, ancora più alte a livello del suolo sabbioso o ghiaioso delle spiagge, provocano lo scioglimento delle schiume.
Dopo il pronto intervento della Capitaneria di Porto di Portoferraio e il recupero di circa 350 Kg di materiale sintetico comunque inquinante e mentre si attende che Arpat renda note le «ulteriori determinazioni volte al corretto smaltimento come rifiuto dei materiali raccolti», invitiamo tutti a segnalare subito eventuali spiaggiamenti o presenza in mare di schiume sintetiche al Comune nel quale ricade la spiaggia interessata e alla Capitaneria di Porto.
Quello che è accaduto in pieno Santuario internazionale dei Mammiferi Marini Pelagos e lungo le coste di Parchi nazionali e regionali non è tollerabile: questi sversamenti criminali, che mettono a rischio ambiente ed economia turistica, devono finire, l’interesse di pochi non può prevalere sul diritto di tutti a un mare e a spiagge pulite e sulla tutela di beni comuni essenziali.
Per questo Legambiente– che nei prossimi giorni avvierà con Diversamente Marinai “Vele Spiegate", la grande pulizia/monitoraggio delle spiagge selvagge dell’Arcipelago Toscano - chiede di individuare i responsabili dello sversamento e che Comuni colpiti, Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, Regione Toscana e Ministero dell’ambiente e della tutela del territorio e del mare si costituiscano parte civile e chiedano i danni a questi criminali ambientali.