La Regione Toscana è tra le 11 che han chiesto al Governo lo stato di calamità naturale che, se concesso, attiva il fondo di solidarietà nazionale, con strumenti come la sospensione delle rate dei mutui e del pagamento dei contributi previdenziali e assistenziali a carico delle imprese agricole danneggiate.
Con temperature molto al di sopra delle medie stagionali (il Ministero delle politiche agricole parla di +3 gradi) cosa sta succedendo all'agricoltura elbana?
Lo abbiamo chiesto a Roberto Minelli, da sempre responsabile Coldiretti nell'isola. Reduce da un recentissimo incontro a Firenze, indetto da Regione, ANBI TOSCANA (Unione Regionale per le Bonifiche, l'Irrigazione e l'Ambiente) e Coldiretti su come ottimizzare l'utilizzo della risorsa Acqua in Toscana.
Minelli, oltre 200 milioni di euro è la stima dei danni da siccità all'agricoltura stimati in Toscana dove la Regione ha dichiarato lo stato di emergenza; come siamo messi all'Elba?
“Gli effetti della siccità si sono fatti sentire anche qui, a cominciare da due prodotti-simbolo per l'Elba: olio e miele; gran parte delle fioriture, infatti, non ha resistito. A primavera gli ulivi erano in una condizione eccellente, oggi chiuderemo con un segno meno del 30-40%. La vite comincia a dare segni di affaticamento che, perdurando la situazione, ci porterà ad una vendemmia anticipata a fine agosto -primi di settembre, con una produzione minore.”
L'acqua per la produzione di ortaggi, usata con parsimonia, sembra non mancare, al momento, ma certo occorrerà, come diceva il titolo del convegno regionale al quale hai partecipato, prevenire ed attrezzarsi...quindi invasi, recupero della dispersione.
"Certo, abbiamo spinto in tal senso...circa gli ortaggi mi preme ricordare che vi sono grandi spazi di crescita all'Elba: valutiamo che lo scorso anno la produzione locale sia riuscita a coprire un quarto della domanda. Speriamo di trovare interlocutori istituzionali attenti per il progetto “Campagna Amica” (dal produttore al consumatore), che abbiamo intenzione di portare anche all'Elba, suscitando in tal modo l'entrata in campo (in tutti i sensi, ndr) anche di nuove forze locali.”
A proposito di acqua che manca, cosa pensi dell'ipotesi dissalatore?
"L'importante sono i tempi; c'è bisogno di risposte urgenti, su dispersione e sprechi come sulle nuove fonti, invasi e pozzi; se garantisce una produzione importante senza problemi ambientali, come ho capito che sia, servirà anche quello”.
CR