Per un pelo forse la Tenuta di San Rossore eviterà un brutto pasticcio e una figuraccia nazionale alla nostra regione. Il serrato confronto nei consigli comunali di Vecchiano e Pisa con voti pressoché unanimi ha dato ragione al Parco che si opposto fermamente e tempestivamente alla inaccettabile proposta di trasferire la gestione della tenuta ex presidenziale ad una agenzia a Firenze.Ora c’è solo da augurarsi che non ci siano ripensamenti e si proceda rapidamente per rimediare agli errori.
La vicenda merita però due attente riflessioni. La prima riguarda la diffusa, tempestiva e ferma reazione non solo delle istituzioni ma anche delle molte associazioni ambientaliste e di tanti cittadini che hanno immediatamente avvertito i rischi di questa proposta che conferma quanto il nostro territorio resti sensibile e consapevole del valore e del ruolo del nostro parco. Una bella risposta anche a coloro che ai parchi sia nazionali che regionali stanno facendo danni gravissimi.
L’altra riguarda il modo come la regione toscana oggi sta gestendo le politiche ambientali e non soltanto i parchi e le aree protette. Possibile che non si avverta la pericolosità e l’inaccettabilità di un metodo che di fatto ignora il confronto con le istituzioni prima, così da essere costretta, come in questo caso, a farlo dopo con tutti gli effetti negativi che abbiamo visto?
Siccome la partita dei parchi come quella del piano paesaggistico resta del tutto aperta ed è difficile da quel che bolle in pentola capire se finalmente si imboccherà la strada giusta dopo anni di rinvii, sarà bene attivare una partecipazione non finta e soprattutto preventiva.
Che fosse la vorta bona?