Scongiurato per un pelo lo svarione regionale sulla gestione della tenuta di San Rossore non è che le cose ora vadano al meglio sia per i nostri parchi regionali che per quelli nazionali. Nella vicenda di San Rossore colpiva naturalmente che a gestirla fosse l’assessore all’agricoltura nel più assoluto silenzio dell’assessore ai parchi che non ci ha messo lingua. Quando lo ha fatto per ripristinare l’indennità ai presidenti regionali (per quelli nazionali il parlamento lo ha deciso in questi giorni) è stata ignorata ed è rimasto tutto come prima. Intanto da 4 mesi si aspetta il rinnovo del presidente al parco delle Apuane e ora apprendiamo che Rossi nominerà un commissario mentre da molti mesi si aspetta la nomina del Presidente del Parco nazionale delle Foreste Casentinesi. Perdura intanto il silenzio tombale sui parchi della Val di Cornia mentre la latitanza dell’assessore regionale ai parchi continua. In questi giorni ho visto che l’assessore Ceccobao e il sindaco di Pisa Filippeschi hanno concordato una serie di cose sul canale dei Navicelli, la navigazione in Arno e verso Livorno, il porto di Marina con un complesso di interventi e finanziamenti che riguardano aspetti decisivi del piano del parco di San Rossore che fecero parlare a suo tempo -non a caso- di Parco delle acque. Non mi pare che il parco sia stato coinvolto. Come non lo fu a suo tempo quando Sardu cominciò a lavorare al piano strutturale dei comuni aderenti al parco.
D’altronde nella scheda sul paesaggio del PIT relativa a Boccadarno si annotava acutamente ‘ bel panorama sulle Apuane’.
Eppure basta un po’ di insabbiamento alla foce per riaprire l’ennesima vivace ricerca su chi deve provvedervi. Non parliamo della golena d’Arno che resta con il litorale una questione aperta e delicata.
Avevamo sperato in molti che dopo il fallimento di due assessorati regionali ai parchi con Annarita Bramerini le cose finalmente ci avrebbero evitato l’ennesima brutta figura. Ci eravamo sbagliati anche se non crediamo sia tutta colpa sua. Il che rende la cosa naturalmente anche più grave.