A Campo nell’Elba cambiano amministratori, casacche e colori ma una cosa non cambia mai: l’ossessione per i pini: in quest'ultima settimana sono stati abbattuti altri due maestosi alberi all'entrata del Paese.
Ormai la galleria monumentale di pini marittimi di via per Portoferraio è quasi completamente distrutta, hanno contribuito alacremente le passate amministrazioni di centro-destra e di centro-sinistra e la strage continua anche sotto quella del Sindaco Montauti.
Le tempeste di vento che hanno colpito l’Elba in queste ultime settimane e giorni – che i meteorologi e gli scienziati ci dicono saranno sempre più frequenti e violente a causa s del cambiamento climatico – hanno prodotto gravi danni al patrimonio arboreo, a volte causando anche rischi per le persone e il traffico, ma proprio questi mutamenti e rischi ci dicono che è sempre più necessaria un’attenta manutenzione delle nostre alberature, con interventi e potature mirate, caso per caso. Uuna potatura fatta a regola d'arte, non è semplice, ma possibile, soprattutto se affidata ad esperti arboricoltori e non ad improvvisati giardinieri.
Di fronte a cambiamenti climatici che interesseranno sempre di più le nostre isole, chi vuole abbatte indiscriminatamente gli alberi (che sono una delle cure) si comporta come lo stolto che quando il saggio indica la luna guarda il dito.
Mentre, forti dell’esempio campese, altri gruppi di orgoglioni e fan della motosega elbani inneggiano al taglio di altri alberi difesi “incredibilmente” dai rompicoglioni ambientalisti, ci chiediamo ancora una volta il perché dei nuovi abbattimenti a Marina di campo: gli alberi erano forse malati o pericolanti? Ci chiediamo allora se è stato chiesto il parere di un esperto , perché una simile decisione non può essere stata presa da un geometra del Comune.
Continuiamo a essere convinti che abbattere grandi alberi senza motivate ragioni sia un delitto non solo in sé, ma anche contro la salute dei cittadini che beneficiano dei servizi eco sistemici dei grandi alberi, si pensi, ad esempio, al particolato atmosferico che viene assorbito da questi colossi in una via molto trafficata dalle automobili, essendo l'unico ingresso al Paese e all’intera costa sud occidentale dell'Elba .
Ci auguriamo almeno che, dopo questa nuova strage, vengano piantumate al loro posto altre essenze, ma purtroppo non accade quasi mai e così il Marina di Campo si sta riempiendo di ceppi che non vengono sradicati, con buona pace del miglioramento dello scorrimento del traffico che è di solito la scusa accampata dai tifosi della motosega.
Così il patrimonio arboricolo urbano, che era diventato una caratteristica paesaggistica e storica di Marina di Campo viene sempre più impoverito e, mentre nel resto del mondo si piantano nuovi alberi e si curano quelli vetusti per affrontare il cambiamento climatico, da noi si fa il contrario.
Forse un po’ di coerenza e buon senso non guasterebbero!