Presentato il Decalogo per le EcoFeste presentato ieri, martedi 29 maggio, da Legambiente Arcipelago Toscano e dalle ragazze dell'ISIS "Foresi-Brignetti" durante una conferenza stampa che ha visto la partecipazione dell'Assessore di Portoferraio Del Mastro e dal rappresentante di Confesercenti Martorella.
Si ricorda che il decalogo è il frutto del lavoro dei ragazzi elbani che hanno in qualche modo anticipato anche la direttiva per limitare la plastica mono-uso approvata ieri dealla Commissione europea.
Nei prossimi giorni il decalogo verrà inviato alle Amministrazioni Comunali, alle Associazioni di categoria e sociali e alle Pro Loco.
UN DECALOGO PER LE ECO-FESTE
PER L’ORGANIZZAZIONE DI FESTIVAL ED EVENTI ECOSOSTENIBILI ALL’ISOLA D’ELBA
IL DECALOGO IN BREVE
1) Cercare di ridurre al massimo la quantità di rifiuti e utilizzare stoviglie, posateria e tovagliame riciclabili o lavabili.
2) Organizzare una corretta ed efficiente raccolta differenziata dei rifiuti.
3) Comunicare correttamente le modalità della raccolta differenziata in vigore e promuovere l’adozione di tale buona pratica.
4) Produrre responsabilmente i materiali informativi e non superare i quantitativi realisticamente necessari.
5) Preferire alimenti stagionali, del territorio e prodotti in modo responsabile.
6) Organizzare con gli enti preposti un servizio aggiuntivo di traporto pubblico, se necessario, e promuovere buone pratiche di mobilità condivisa e dal basso impatto ambientale.
7) Avere cura di non superare i limiti di emissioni acustiche stabilite per legge e controllare attentamente la direzionalità e l’intensità delle fonti luminose.
8) Prediligere l’utilizzo di locali e di strumenti caratterizzati dallo sfruttamento di fonti rinnovabili e/o da un basso consumo di energia.
9) Utilizzare lo strumento della sponsorship anche per allacciare rapporti virtuosi con enti pubblici e privati, basati sulla condivisione di strategie di futuro.
10) Misurare l’impatto ambientale prodotto con la festa e adottare buone pratiche di compensazione.
Oltre il puro divertimento e business economico, gli eventi collettivi e pubblici come feste, sagre e festival, rappresentano dei momenti di fondamentale importanza per la vita socio-culturale di ogni comunità, in cui si rinnova, immancabilmente, il senso di appartenenza e di ri-conoscimento rispetto ai luoghi, ai contesti e alle persone e in cui il moderno si mescola alla tradizione, in modi a volte anche molto creativi.
Feste popolari e sagre - come un qualunque evento pubblico, del resto – sono, infatti, dei puri fenomeni sociali, che incarnano del proprio tempo i sentimenti, le abitudini, i valori, le esigenze e anche le paure.
In un’epoca nella quale gli effetti dei cambiamenti climatici sono sempre più evidenti e la loro correlazione con le attività umane è ormai riconosciuta dalla grandissima parte della comunità scientifica, l’esigenza di individuare dei percorsi praticabili per mitigare gli impatti delle azioni umane, senza ricorrere necessariamente ad anacronistiche imposizioni di limiti e divieti, viene fortemente sentita anche nell’ambito dell’organizzazione e della gestione di feste ed eventi collettivi, che, per il fatto di essere destinati a un pubblico a volte anche molto nutrito, devono necessariamente essere pensate con una visione di sostenibilità ambientale e di mitigazione degli impatti, per evitare che di un evento di poche ore si debba continuare ad percepire traccia per i secoli a venire.
Inoltre, proprio per il fatto di essere eventi circoscritti nel tempo e nello spazio, possono rappresentare dei contesti ideali nei quali pianificare e applicare sistemi organizzativi e modelli di comportamento virtuosi, già pressoché noti e ormai accessibili, ed eventualmente anche sperimentarne di nuovi.
Non a caso, infatti, negli ultimi anni sono stati elaborati numerosi documenti, come vademecum e manuali, con l’obiettivo di dare suggerimenti per organizzare e gestire eventi gradevoli ma al tempo caratterizzati da una ridotta produzione di esternalità negative. Inoltre, qualche amministratore pubblico illuminato ha già emanato dei Regolamenti Comunali, con l’obiettivo di dare alle associazioni indicazioni chiare su come ridurre i rifiuti, come mitigare l’inquinamento atmosferico e la produzione di CO2, come diminuire il rumore e l’inquinamento luminoso e, in una parola, come rendere la propria iniziativa più sostenibile; alcuni Comuni si sono anche organizzati per rilasciare il marchio “Ecofesta” a quegli eventi organizzati secondo determinati criteri ecologici.
Questo documento intende inserirsi, senza nessuna pretesa di esaustività né di originalità assoluta, nell’insieme di materiali già prodotti da associazioni ed enti pubblici e privati, che, a vario titolo, hanno offerto la propria visione in merito. Il valore del “Decalogo per le Eco-Feste” di Legambiente Arcipelago Toscano va piuttosto attribuito al suo processo di elaborazione, essendo nato dalla sensibilità di alcuni studenti della scuola secondaria di II grado dell’Isis Foresi-Brignetti di Portoferraio (Isola d’Elba), che hanno aderito ad un progetto di educazione ambientale e di partecipazione, denominato “Opin Elba”, facente parte di un’iniziativa di coinvolgimento di giovani del consorzio europeo “Euth – Tools and Tips for Mobile and Digital Youth Participation in and accross Europe”, durante il quale è stato chiesto loro di scegliere liberamente e di approfondire un argomento di loro interesse relativo al territorio di appartenenza. Il tema delle “ecofeste” è stato, per l’appunto, uno dei temi prescelti dalle classi. A tale iniziativa ha fatto seguito un percorso di Alternanza Scuola-Lavoro, nel quale i ragazzi si sono cimentati nell’organizzazione vera e propria della “Festa delle Farfalle”, l’appuntamento annuale finalizzato a far conoscere il Santuario delle Farfalle “Ornella Casnati”, che hanno cercato di rendere ancora più sostenibile.
Il presente lavoro è quindi frutto in gran parte delle attività laboratoriali svolte con gli studenti, ma anche della trentennale esperienza sul tema che l’associazione può vantare, in virtù dell’organizzazione annuale di “Festambiente”, il festival ecologista nato nei locali dell’ENAOLI a Rispescia (GR) e poi esportato nel corso del tempo in diverse altre regioni d’Italia.
Si ringraziano gli insegnanti e gli studenti dell’ISIS “Foresi-Brignetti” di Portoferraio che hanno contribuito alla redazione di questo decalogo e in particolare le classi III A Classico, III B Scientifico, III A Scienze Umane e III ENO-SAV. Un ringraziamento particolare a Shiivani Perini e a Mariam Oumejjoud, che hanno contribuito a catalogare e sistematizzare i contributi di tutti. Un ricordo in particolare va a Fabio Bardelloni.
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RIFIUTI
1) Cercare di ridurre al massimo la quantità di rifiuti e utilizzare stoviglie, posateria e tovagliame riciclabili o lavabili, evitando il monodose e i prodotti “usa e getta, scegliendo prodotti alimentari freschi e non confezionati e acquistando merci contraddistinte da un packaging essenziale o assente, possibilmente alla spina o con vuoto a rendere. Inoltre, produrre gadget dalla “lunga vita” e opuscoli informativi o mappe dell’evento con funzioni multiple e quindi riutilizzabili. In caso di grandi eventi scegliere comunque prodotti compostabili e biodegradabili (mater-b oppure PLA).
Prima di pensare a come differenziare e smaltire i rifiuti prodotti è necessario rivedere le proprie scelte di acquisto in modo da ridurre a monte la quantità di materiale di scarto. Pur nel rispetto delle normative in merito alla somministrazione di bevande in contenitori di vetro, è necessario considerare quanto il consumo di acqua in bottiglie di plastica sia assolutamente insostenibile dal punto di vista ambientale, non a caso l’Europa dal 2020 vieterà agli Stati Membri l’utilizzo di tali tipi di materiali. Può essere certamente preferibile la somministrazione di acqua in brocca oppure prevedere dei meccanismi di riuso dei bicchieri o delle bottiglie; come avviene già in molte feste di Legambiente, infatti, riportare il bicchiere vuoto al bar della festa vuol dire avere uno sconto per la seconda bevuta: questo semplice accorgimento consente già di ridurre moltissimo la quantità di bicchieri e bottiglie di plastica nei cassonetti. In tale ottica avere a disposizione una “casetta dell’acqua” per distribuire acqua alla spina (se necessario anche depurata e filtrata), aiuterebbe moltissimo nella riduzione dei rifiuti come bottiglie e bicchieri di plastica. Nel caso in cui non si possa o non sia agevole utilizzare l’acqua pubblica, la scelta della marca di bevande da somministrare potrebbe essere influenzata anche dal materiale dei contenitori (tendenzialmente meglio le bottiglie di vetro, riciclabile all’infinito, che quelle di plastica) e dalla possibilità di restituire i vuoti. È auspicabile che nel futuro tutti i produttori locali elbani possano optare verso scelte di sostenibilità prevedendo la possibilità di restituzione del vuoto.
Tutto ciò che pertiene a stoviglie, posateria e tovagliame dovrebbe essere possibilmente lavabile e riutilizzabile: ovviamente il lavaggio rende più complicata e pesante la gestione della festa, ma nel computo del “peso” andrebbe certamente valutato anche l’impatto ambientale del rifiuto prodotto, che ha tempi naturali di biodegradazione anche infinitamente lunghi (nel caso della plastica si arriva anche a 1000 anni). Meglio se il lavaggio avviene con saponi con un’alta percentuale di biodegradabilità.
Per quanto riguarda la scelta degli alimenti, esistono ormai in tutta Italia botteghe che vendono prodotti alla spina o con vuoto a rendere, se non addirittura intere catene di negozi che hanno fatto della riduzione dei rifiuti una fortunata scelta imprenditoriale . Se necessario procurarsi del cibo confezionato è buona norma fare acquisti responsabili, scegliendo marche che stiano particolarmente attente al packaging, riducendolo all’essenziale. La scelta migliore, comunque, è quella di acquistare cibo fresco, che spesso ha un imballaggio minimo o inesistente oppure, in molti casi, restituibile o riutilizzabile.
Un altro aspetto che può incidere sulla quantità di rifiuti prodotti è legato al merchandising: sarebbe preferibile scegliere dei gadget dalla lunga vita, che possano essere utilizzati durante la festa ma anche successivamente. Per esempio, le borracce, possono rappresentare un’alternativa alle bottiglie o ai bicchieri di plastica usa e getta e, dopo la festa di essere un oggetto di uso comune dalla vita piuttosto lunga.
2) Organizzare una corretta ed efficiente raccolta differenziata dei rifiuti, contattando gli Enti Pubblici preposti, per accertarsi delle modalità di separazione dei materiali vigenti nella zona e per accordarsi sulle questioni logistiche rispetto al ritiro. Posizionare i cassonetti in modo che siano visibili e rispondenti alle esigenze della festa; prevedere eventualmente una o più isole ecologiche. Designare un responsabile della raccolta differenziata, che sia in contatto diretto con gli Enti Pubblici per ogni necessità.
Affinché l’azione della raccolta differenziata sia efficace può essere molto utile designare, fra i componenti dello staff organizzativo, un responsabile della raccolta differenziata, che instauri con gli Enti preposti un contatto diretto e dedichi la cura necessaria alla pianificazione e gestione di questo aspetto delicato e importante, di cui si deve occupare chiunque si trovi ad realizzare un evento pubblico. Innanzitutto è necessario essere consapevoli di cosa prevede la normativa vigente rispetto alla differenziazione dei rifiuti e quali siano le indicazioni specifiche di separazione dei materiali trasmesse dalla Società che localmente gestisce la spazzatura. Oltre ai Rifiuti Solidi Urbani, andrà talvolta prevista la raccolta dei rifiuti speciali (come olio esausto, mozziconi di sigaretta, pile, eccetera) o ingombrante (pallet, materiale per imballaggio), in accordo con gli enti preposti. Rispetto ai mozziconi di sigaretta, è auspicabile che anche all’Isola d’Elba ci si attivi quanto prima per ottemperare agli obblighi di legge riguardanti il conferimento di tale rifiuto speciale, un intervento ormai non più procrastinabile. Il responsabile della raccolta differenziata dovrà poi studiare una corretta ed efficace localizzazione dei cassonetti nell’area della festa, facendo sì che essi siano visibili, a portata di mano e più numerosi nei punti di maggiore produzione dei rifiuti. A seconda del tipo di evento e dell’affluenza potranno essere previste anche una o più isole ecologiche. Sarà necessario anche pianificare in anticipo il passaggio periodico di uno o più addetti per controllare ed eventualmente sostituire i sacchetti pieni. Le mansioni legate alla raccolta differenziata, proprio per la cura e l’attenzione necessaria e per il fatto di inserirsi all’interno di un sistema strutturato che coinvolge Enti diversi, possono essere annoverabili fra quelle maggiormente istruttive, soprattutto nei casi in cui siano coinvolti giovani volontari.
3) Comunicare correttamente le modalità di raccolta differenziata in vigore e promuovere l’adozione tale buona pratica, fin dalla scelta dei testi dei materiali informativi, dal materiale cartaceo in distribuzione, come, ad esempio, le “mappe” dell’evento e attraverso una chiara e corretta cartellonistica. È importante anche che tutto lo staff della festa sia in possesso di informazioni di base sulla raccolta differenziata adottata e che sia in grado di dare giuste indicazioni ai partecipanti.
È veramente importante che nessun partecipante abbia mai dubbi rispetto a cosa conferire e in ciascun cassonetto e che sia sensibilizzato a mettere un minimo di attenzione in un gesto semplice ma tanto civile. Per ottenere questo risultato è necessario che le modalità di separazione dei rifiuti siano comunicate in modo semplice e chiaro, se possibile anche attraverso un eventuale materiale informativo digitale o cartaceo che dovesse venir prodotto per la festa, come, ad esempio, il programma della festa, o la mappa dell’area; in quest’ultimo caso, ovviamente, la localizzazione esatta dei cassonetti potrebbe essere d’aiuto. Importante è anche collocare una cartellonistica informativa presso i cassonetti, in modo da sciogliere qualunque dubbio dell’ultimo minuto sul conferimento; se possibile la cartellonistica dovrebbe riportare informazioni chiare rispetto agli specifici rifiuti che potrebbero prodursi durante la festa. Ad esempio, se sa già che per somministrare cibo si utilizzeranno stoviglie di materiale ricavato dal mais, si dovrà esplicitare il loro giusto conferimento sul cartellone. Infine, è consigliabile che tutto lo staff sia consapevole della corretta modalità di separazione dei rifiuti e che non trascuri egli stesso di differenziarli, in modo da dare la giusta informazione al cittadino che dovesse richiederlo e soprattutto sensibilizzarlo a tale comportamento responsabile.
MATERIALI INFORMATIVI
4) Produrre responsabilmente i materiali informativi e non superare i quantitativi realisticamente necessari. Valutare attentamente il destinatario della comunicazione, in modo da fare scelte parsimoniose e ridurre gli sprechi, e prediligendo strumenti e materiali certificati ed ecologici. Attribuire ai materiali funzioni diverse oltre la semplice informazione, favorirne il riuso o assicurare una vita più lunga, come specificato al punto numero 1 del presente decalogo.
Prima di produrre materiali informativi è necessario fare doverose valutazioni rispetto al target di pubblico e rispetto alla quantità delle persone che parteciperanno, in modo da scegliere con attenzione il tipo di materiale informativo da produrre e prendere decisioni efficaci in modo da ridurre al massimo gli sprechi. In ogni caso, se si decide di produrre materiale cartaceo è auspicabile scegliere carta riciclata e/o contraddistinta da certificazioni di qualità come il marchio PEFC. Per evitare che i materiali siano considerati come “usa e getta” è possibile attribuire loro delle funzioni aggiuntive: ad esempio fare in modo che un volantino informativo sia anche un buono sconto per un esercizio commerciale oppure che riporti anche la mappa dell’area della festa oppure dei giochi per bambini o disegni da colorare.
Qualora si producesse materiale cartaceo, cercarne di prolungarne la vita attribuendogli una doppia funzione: informativa e come buono sconto da presentare presso bar o anche punti vendita convenzionati.
A titolo esemplificativo possono essere citati diversi comuni, grandi e piccoli, che hanno emanato regolamenti sugli eventi sostenibili, alcuni dei quali rilasciano anche il marchio di “Ecofesta” agli eventi che rientrano in determinati parametri: Palermo, Ravenna, Narni (TR), Grottammare (AP), Albanella (SA), Quinzano d’Oglio (BS), Guiglia (MO), Chiampo (VI), Tolentino (MC), Vimercate (MB), Filetto (CH), Mezzago (MB), Gussago (BS), Parre (BG), Piossasco (TO), Cologno al Serio (BG), Primaluna (LC).
ALIMENTAZIONE
5) Preferire alimenti stagionali, del territorio e prodotti in modo responsabile, in modo da far conoscere e apprezzare il cibo locale e tipico, e ridurre l’inquinamento e la diffusione di cattive pratiche di produzione agricola.
Per ridurre le esternalità negative dovute al trasporto di cibo e soprattutto per favorire le economie locali e valorizzare il prodotto tipico in modo che la festa rappresenti un’occasione di promozione di un intero territorio, è molto importante che sia servito cibo cucinato prevalentemente con materie prime provenienti dal contesto locale dove si svolge la festa. Inoltre è bene prediligere quelle colture virtuose, che siano possibilmente biologiche e/o biodinamiche che non facciano uso di OGM o pesticidi. Se necessario acquistare cibo importato, prediligere alimenti e bevande con certificazione del Mercato Equo e Solidale. Fare previsioni accurate del numero di ospiti attesi è fondamentale per evitare di sprecare il cibo. Eventualmente si possono allacciare preventivamente accordi con enti di solidarietà per donazioni di pasti non consumati al termine della festa. Inoltre per una questione di inclusività, è consigliabile, per una questione di inclusività, prevedere, per quanto possibile, pietanze che vadano incontro alle scelte alimentari di tipo etico e/o religioso.
MOBILITÀ
6) Organizzare con gli enti preposti un servizio aggiuntivo di traporto pubblico, se necessario, e promuovere buone pratiche di mobilità condivisa e dal basso impatto ambientale.
L’organizzazione di eventi pubblici, specie se molto partecipati, rischiano di registrare una pesante criticità se non addirittura di essere fallimentari se la viabilità e la mobilità non vengono ben studiate e se si verificano congestioni e forte traffico in prossimità dell’area di interesse. È pertanto necessario prima di tutto favorire l’utilizzo di mezzi di trasporto pubblici o condivisi. Facendo previsioni accurate sul numero di ospiti attesi si può contattare il Comune di riferimento e la società che si occupa del TPL localmente per valutare congiuntamente se prevedere un servizio di trasporto aggiuntivo verso il luogo dell’evento e ritorno, oppure un prolungamento dell’orario di servizio. In alternativa si può segnalare come parcheggio privilegiato un’area di sosta lontano dall’area della festa e attivare dei sistemi di trasporto di collegamento con l’area della festa. In ogni caso è sempre necessario prevedere parcheggi più vicini, riservati a persone con ridotta mobilità.
In alternativa al TPL possono essere organizzati servizi di car pooling, anche attraverso i social network, come attualmente avviene per Bla BlaElbacar. Sempre grazie a social network o altri sistemi organizzativi non tecnologici, possono essere favorite delle situazioni di condivisione dei viaggi in taxi fra persone che fanno perlopiù lo stesso percorso. Nel caso la situazione lo consenta è possibile promuovere l’arrivo alla festa attraverso la mobilità dolce, segnalando l’eventuale presenza di sentieri sicuri. Per incentivare la formula o le formule individuate come praticabili di mobilità sostenibile per il caso in esame, è possibile incentivarne l’utilizzo attraverso scontistica sulle consumazioni o sul biglietto d’ingresso (nel caso in cui sia previsto).
INQUINAMENTO ACUSTICO
7) Avere cura di non superare i limiti di emissioni acustiche stabilite per legge e controllare attentamente la direzionalità e l’intensità delle fonti luminose, dimostrando rispetto per il vicinato e per la fauna locale, che sarebbe disturbata eccessivamente dal frastuono e dalla luce innaturale.
Nella programmazione delle attività dell’evento e nella gestione degli spazi, vanno tenute assolutamente in considerazione le normative sui limiti di emissioni acustiche e va anche valutata attentamente la localizzazione delle fonti luminose, in modo da non arrecare disturbo al vicinato e alla fauna locale, che ne sarebbe certamente disturbata. Rispetto all’inquinamento acustico, una divertente esperienza già sperimentata in diversi contesti è quella della “silent disco” una discoteca in cuffia, che azzera il rumore senza nulla togliere al piacere della danza.
FONTI RINNOVABILI ED ENERGIA
8) Prediligere l’utilizzo di locali e di strumenti caratterizzati dallo sfruttamento di fonti rinnovabili e/o da un basso consumo di energia.
Se possibile, prediligere lampade e fonti di illuminazione a risparmio energetico e led. Una strumentazione interessante può essere rappresentata dal forno solare, che, per le manifestazioni diurne, consente di cucinare cibi grazie all’energia del sole. La scelta del locale dove svolgere la festa potrebbe essere determinata anche in base alla sua sostenibilità ambientale: la presenza di pannelli solari e fotovoltaici, riduttori di flusso, lampade a risparmio energetico, eccetera andranno considerati degli elementi di merito, utili a indirizzare la scelta.
SPONSORSHIP
9) Utilizzare lo strumento della sponsorship anche per allacciare rapporti virtuosi con enti pubblici e privati, basati sulla condivisione di strategie di futuro.
Ricevere donazioni per la realizzazione della festa, oltre alla mera funzione di sostegno economico, può rappresentare un’azione dal grande significato strategico. La collaborazione di enti con cui si è già in forte armonia potrebbe essere affiancata anche dalla ricerca di sponsor distanti per mission, ma con i quali si possono avviare dei confronti su tematiche relative al territorio e pervenire a strategie condivise di futuro.
COMPENSAZIONE
10) Misurare l’impatto ambientale prodotto con la festa e adottare buone pratiche di compensazione, ad esempio tramite piantumazione controllata di superficie forestale o investimenti in progetti virtuosi.
Grazie al supporto di enti e associazioni che si occupano di calcolare dettagliatamente l’impronta ecologica di eventi e stili di vita (per esempio AzzeroCO2 , è possibile determinare gli impatti della festa e valutare i giusti comportamenti di compensazione. Spesso tali azioni consistono nella piantumazione di superficie forestale o nell’investimento di parte del ricavato in progetti sostenibili. Se si opta per la riforestazione, ricordarsi di contattare gli Enti Gestori delle Aree Naturali Protette di riferimento o i Carabinieri Forestali, per concordare insieme la specie arborea ed evitare che un gesto ecologico si trasformi in azioni di disequilibrio dal punto di vista della biodiversità locale.