Dopo anni di continue sollecitazioni – ultima e di pochi giorni fa la denuncia pubblica del componente del Direttivo del Parco Nazionale per le Associazioni ambientaliste Umberto Mazzantini – azioni di pulizia e denunce di Legambiente e Goletta Verde, finalmente nella zona umida di Mola il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano sembra abbandonare gli interventi a spot e avviare un’opera di tabellazione, posizionamento di barriere e cartellonistica chiara con i divieti che Legambiente Arcipelago Toscano chiedeva da tempo insieme a molti cittadini appassionati come Giancarlo Diversi. Si tratta di un primo significativo passo che fa ben sperare e che dimostra che quanto discusso nel recente Direttivo del Parco Nazionale, sulla base della relazione e delle proposte del nuovo Direttore Maurizio Burlando, è stato prontamente messo in atto.
«Ora – dice Mazzantini, responsabile mare di Legambiente Toscana – bisognerà assicurare che i divieti finalmente sanciti con la cartellonistica vengano fatti rispettare e i trasgressori sanzionati. Conforta anche la disponibilità del Comune di Capoliveri ad avviare una vera opera di rinascita e valorizzazione della zona umida rimuovendo ciò che deturpa Mola a mare e a terra. Bisognerà mettere anche in piedi un sistema di costante vigilanza e di manutenzione minuta e noi abbiamo proposto al Parco iniziative di volontariato e l’utilizzo dei detenuti dell’istituto di pena di Porto Azzurro che “adottino” e mantengano l’area. Inoltre, bisognerà risolvere l’ormai annoso inquinamento dei fossi trovato da Goletta Verde e per il quale Legambiente Nazionale ha presentato un esposto alle autorità competenti».