E’ da ben piu’ di tremila anni che l’uomo naviga sui mari. Un numero incalcolabile di navi a remi, navi onerarie, navi per trasporti speciali, galee, caravelle, brigantini, navi da battaglia, etc. hanno percorso in lungo e largo i nostri mari, e spesso affondavano. Cio’ avveniva per errori di navigazione tempeste, battaglie etc., e storicamente è accaduto con elevata frequenza nell’Arcipelago Toscano, le cui acque si trovavano sulle rotte preferenziali della navigazione costiera sin dai tempi piu’ remoti. Purtroppo, non è un mistero che il patrimonio archeologico dell’Isola d’Elba abbia subito una diaspora continua a partire dal ‘700. Basti pensare che delle circa 10.000 anfore che costituivano il carico delle onerarie affondate al largo di Chiessi e di Punta La Cera appena poco piu’ di 100 risultano acquisite alla funzione pubblica.
Le moderne tecnologie della robotica sottomarina permettono l'utilizzo di squadre di robot subacquei autonomi (AUV – Autonomous Underwater Vehicles) per la ricerca sistematica e la mappatura dei fondali di interesse archeologico con strumentazione ottica, acustica e magnetica. La Regione Toscana ed il territorio dell'isola D'Elba si trovano da un anno a questa parte ad essere direttamente coinvolti in questa fase di sviluppo di tali moderne tecnologie. Sono infatti toscani i due consorzi scientifici leader in questo campo. Il primo progetto (THESAURUS - Tecniche per l'esplorazione sottomarina archeologica mediante l'utilizzo di robot autonomi in sciami) partecipato dall'Università di Pisa e di Firenze, dal Consiglio Nazionale delle Ricerche di Pisa e dalla Scuola Normale Superiore di Pisa. Esso ha portato allo sviluppo dei "Tifone", tre veicoli subacquei che saranno in grado, scambiandosi informazioni, di pattugliare i fondali sottomarini alla ricerca di relitti e manufatti. I primi test in acqua dei Tifone sono attualmente in corso nel bacino di Roffia a San Miniato.
Il secondo progetto invece è una iniziativa internazionale finanziata direttamente dalla Unione Europea. Si tratta di ARROWS (ARchaeological RObot systems for the World's Seas) un consorzio internazionale con a capo l'Università di Firenze, Facoltà di Ingegneria, con la partecipazione di 10 partner cinque Nazioni diverse, tra i quali anche una piccola società high-tech, EdgeLab s.r.l., con sede legale proprio nel comune di Portoferraio. Le attività di ARROWS prevedono lo sviluppo di procedure di visualizzazione tridimensionale dei siti esplorati dai robot autonomi, e integrare tali visualizzazioni con informazioni di carattere storico-archeologico, per creare un vero e proprio ambiente virtuale interattivo che permetterà agli appassionati una visita virtuali di relitti situati a centinaia di metri sotto i mari
Sia il consorzio THESAURUS che ARROWS hanno scelto come sede per i propri test le acque dell'isola d'Elba, ed in particolare il sito del "relitto dei piatti", nave da carico del 1700 situata in prossimità dello Scoglietto di Portoferraio, che verrà scansionato mediante sonar, telecamere e laser e ricostruirne la struttura permettendone una ricostruzione tridimensionale.
Per approfondire:
http://thesaurus.isti.cnr.it
http://www.arrowsproject.eu
http://www.edgelab.eu