Il Centro Studi e Ricerca della camera di Commercio di Livorno, ha condotto un'indagine sulla domanda e l'offerta turistica elbana, riferita alla stagione turistica del 2012, i cui dati sono stati resi noti mercoledì 13 Febbraio a Portoferraio. L'indagine è stata condotta a bordo dei traghetti nel periodo tra il 15 luglio e il 30 settembre con la collaborazione di tre studentesse del Liceo Foresi, che hanno intervistato più di 600 passeggeri, ca. 350 all'andata e 250 al ritorno, anche in lingua straniera. "I questionari (elaborati in versione andata/ritorno) sono stati formulati per sondare non solo i punti di forza e di debolezza del sistema turistico elbano, ma anche le motivazioni che hanno spinto l'intervistato a recarsi all'Elba e le aspettative che riservava alla vacanza" dicono dalla Camera di Commercio di Livorno. Con il questionario di andata si mirava a rilevare il profilo del turista e le modalità con cui decide di organizzare la propria vacanza, con il questionario di ritorno (più articolato) si è monitorato il livello di qualità percepita ed il grado di soddisfazione del turista, anche tramite domande atte a sondare nel dettaglio il tipo di offerta erogata. Tutti i risultati dell'indagine nel dettaglio possono essere consultati sul sito della camera di commercio di Livorno http://www.li.camcom.gov.it/news/approfondimento/?News=000523. Quello che riteniamo sia il dato di maggior rilievo è che la maggior parte di coloro che scelgono l'Elba come destinazione delle loro vacanze, lo fa per l'ambiente.
Questo dato, appare in evidente contraddizione con il Piano del Turismo del Ministro Gnudi, il cui obiettivo principale pare essere il rilancio delle grandi strutture alberghiere, una formula vecchia e antiproducente per il nostro territorio.
“Il piano del ministro Gnudi pare non tenere conto dell’Italia, delle sue bellezze e peculiarità, di quell’intreccio unico e irripetibile di storia, cultura, paesaggi e territori di pregio, economia e agricoltura di qualità. Sembra fatto per un paese qualsiasi, ma l’Italia non è un paese qualsiasi”. Così Angelo Gentili, responsabile nazionale del settore Turismo di Legambiente torna a bocciare il Piano strategico Italia 2020 presentato alla Bit di Milano dal ministro Piero Gnudi.
"Il Piano Gnudi" prosegue Gentili "non considera in alcun modo l'importanza di un turismo diffuso, che sappia valorizzare le molte qualità del nostro territorio, mentre è proprio su questo che occorre puntare per uscire dalla grave crisi che stiamo attraversando. Se è vero che si è passati dal turismo di massa alla massa di nuovi turismi, dall’escursionismo al cicloturismo e all’agriturismo per esempio – aggiunge il responsabile turismo di Legambiente - la prima cosa da fare è investire su quelli, che vedono già oggi un trend positivo attraendo sempre più viaggiatori attenti alla sostenibilità ambientale e alle peculiarità storiche e paesaggistiche dei nostri territori. Diversamente da quanto preconizzato nel piano strategico, occorre stimolare in questo senso una progettualità e soggettività dal basso che faccia tesoro di quanto già esiste sul mercato”.
TP