Durante i primi mesi del 2019 sui giornali elbani è apparsa la notizia che la Capitaneria di Porto aveva sequestrato un nuovo manufatto in località Capo Pero a Rio. Questa notizia ci ha fatto particolarmente piacere perché quell’area riveste particolare valore archeologico.
Eppure abbiamo costatato che l’edificazione di muri a Capo Pero continua: crescono sia l’altezza sia la lunghezza della vecchia banchina risalente ai tempi minerari, in direzione degli scogli da un lato e del muro sequestrato dall’altro. È così impedito il libero passaggio dalla spiaggia agli scogli della punta di Capo Pero, che prima era estremamente agevole.
Foto di questi giorni ritraggono gli addetti ai lavori mentre prolungano i resti della vecchia banchina verso il Capo, costruendo addirittura un nuovo muro, che parte da sotto il pelo dell’acqua, ancorato agli scogli con ferri da muratura.
Ci chiediamo come sia possibile nel 2019 costruire sugli scogli e nel mare, all’interno del Parco Nazionale Arcipelago Toscano, in zona soggetta alla supervisione della soprintendenza di Pisa, in zona con vincolo idrogeologico, laddove il Piano di Indirizzo Territoriale (PIT) vincola pesantemente “i territori costieri compresi nella fascia di profondità di 300 metri, a partire dalla linea di battigia”.
Tutto ciò avviene su un sito archeologico di cui la Soprintendenza Archeologia è a conoscenza.
Italia Nostra ha inviato alla Capitaneria di Porto di Portoferraio, al Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, al Comune di Rio e alla Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per le province di Pisa e Livorno una richiesta di informazioni chiedendo se i lavori in corso e quelli già realizzati siano conformi alle eventuali autorizzazioni rilasciate.
Non siamo pregiudizialmente contrari al recupero di manufatti storici e al loro restauro o ripristino, ma non possiamo accettare che questo progetto, che appare come una speculazione immobiliare, non rispetti le leggi di tutela e il particolare significato della storia dei luoghi. Siamo estremamente preoccupati che le autorità preposte non considerino la spiaggia e la zona limitrofa come una zona di alto valore storico e archeologico, in un’area dove dovrebbe essere prevista la massima tutela.
Italia Nostra Arcipelago Toscano