No ai palazzi galleggianti. Quella proposta dell’Autorità di Sistema che per Cosmopoli Rinasce era già nel proprio programma di governo.
Quella proposta di adeguamento tecnico che prevede l’allungamento della banchina dell’Alto Fondale, più tutti gli altri interventi che riguardano il Molo Gallo e la Calata Depositi, Portoferraio non può permettersela.
L’adeguamento tecnico funzionale, dalla definizione morbida ma dal contenuto duro, consente all’Autorità di Sistema di modificare le destinazioni funzionali non essenziali. Cioè, modifiche non essenziali dal punto di vista funzionale o strutturale.
La parte che riguarda il rispetto dell’ambiente, la storia e i valori di quel luogo pare non riguardarlo. Si allunga la banchina per renderla funzionale agli attracchi delle navi da crociera.
Ma al di là di questi elementi, c’è un punto fermo sul quale soffermarsi.
Quella proposta che “Cosmopoli Rinasce” aveva già fatto propria,come lista trasversale poi diventata giunta delle larghe intese, nel suo programma di governo, magari pensando ad un progetto “nuovo e utile per il futuro di Cosmopoli”, ci fa interrogare all’involuzione di persone che provengono dalla sinistra, dal mondo ambientalista e dall’area storica e culturale che preliminarmente hanno scelto, in nome del futuro, una cosa vecchia e dannosa. Dobbiamo rimuovere l’idea che tutto si può modificare, senza il rispetto dell’ambiente e della storia e dei valori che la militanza a sinistra ci ha trasmesso.
Mettersi l’abito del verde dell’ambientalista nei giorni di festa e rimetterlo subito nell’armadio, è irritante oltre che ingiusto.
Non siamo tra l’altro di fronte a nessuna emergenza che imponga quella scelta.
Il chiaro invito è che la nuova giunta rinunci chiaramente a quel progetto di allungamento della banchina. Anzi non doveva far parte neanche del programma elettorale, con il quale ci si è presentati ai cittadini.
E’ un progetto che sfiducia e alimenta il pessimismo.
Certo è, che molti cittadini esprimeranno la loro contrarietà. Lo dovranno fare anche per chi da poco è nato e chi non è nato ancora.
Giovanni Frangioni
Caro Giovanni
Penso che quello che scrivi sia giusto, apprezzabile e condivisibile, e penso pure io che sia necessaria una mobilitazione contro un'intervento ambientalmente e paesaggisticamente scellerato come quello della "banchina-monstre", necessaria solo per condurre nello scalo ferajese gli inquinantissimi ed esteticamente osceni "palazzi galleggianti".
Quello che mi torna poco chiaro nel tuo scritto è il passaggio relativo alla presunta conversione di qualche ambientalista folgorato sulla rotta del porto.
Quello che scrivi potrebbe indurre a pensare ad una "spaccatura" nel mondo ecologista che non mi risulta sussistere.
I soggetti "ambientalisti" strutturati e più rilevanti (almeno all'Elba) sono due: Legambiente e Italia Nostra, poi ci sono associazioni di minore entità che svolgono (talvolta anche lodevoli) interventi di settore, e magari ci sarà pure qualche "bella anima" sparsa e non organizzata, che quindi rappresenta sé medesima.
Nel caso: Legambiente ha sollevato in prima battuta il problema polemizzando con l'Autorità Portuale e Comune e manifestando (pubblicamente con comunicati) la sua contrarietà all'opera a tutti i soggetti interessati (ministero compreso), Italia Nostra ha ribadito, rilanciato e amplificato gli stessi concetti in una sorta di manifesto, che abbiamo anch'esso pubblicato. Quindi?
Quindi se qualcuno ha mutato convincimento avrà sicuramente nome e cognome ma non agisce in nome e per conto di chi l'ambientalismo lo rappresenta.
Certo sulla rete, che talvolta è fonte inesausta di favate, si incomincia a leggere di tutto, pure di un supposto comico "silenzio assordante di Legambiente" da parte di un palese portatore di sordità o cecità e/o documentazione.
C'è a mio parere una battaglia da fare, non contribuiamo a dividere il fronte, non facciamo la gara "a chi è più bravo". Se qualcuno, individualmente, ha cambiato idea ne risponderà alla sua coscienza e (casomai fosse tra gli eletti) ai suoi elettori.
sergio rossi