Sulla sua pagina Facebook, Cétacés Association Recherche Insulaire (Cari) annuncia, insieme a Réseau Tortues Marines Méditerranée Française (Rtmmf), una «Bella scoperta su una spiaggia della Plaine Orientale! Per la prima volta in Corsica, abbiamo potuto testimoniare la nascita di 23 piccole tartarughe della specie Caretta caretta. All’interno del nido, 56 uova intere dovranno a loro volta schiudersi e riguadagnare il mare nei prossimi giorni. Uno spettacolo mozzafiato e un presagio molto buono per il futuro che vogliamo condividere con voi».
Insomma, se le tartarughe marine quest’anno non si sono fatte vedere sulle spiagge della vicina Isola d’Elba, dove le aspettavano i volontari di Legambiente speranzosi che si ripetessero le nidificazioni del 2017 a Marina di Campo e del 2018 a Straccoligno, hanno scelto per la prima volta una spiaggia della Corsica Orientale, proprio di fronte all’arcipelago Toscano.
Intervistata da Corse Net Info, Cathy Cesarini della Cari ha spiegato che «La scoperta è stata fatta su una spiaggia della Plaine Orientale da due persone che hanno avuto il riflesso giusto per cercare di capire ma soprattutto di avvertirci.In questo modo, per la prima volta in Corsica, abbiamo potuto testimoniare, ma anche e soprattutto osservare, quel che non era mai accaduto: la nascita di queste 23 piccole tartarughe».
Sebbene nel 2000 fossero stati trovati frammenti di uova di Caretta caretta – che i francesi chiamano La Caouanne – da nessuna parte c’era finora traccia di un’osservazione diretta come quella avvenuta nella Plaine Orientale
La Cesarini è molto contenta: «La nostra speranza è che si siano verificate altre nidificazioni e che abbiano avuto successo».
Ma, anche se la metodologia utilizzata in Corsica sembra diversa da quella italiana, una cosa le accomuna: il non intervenire sulla sorte che avranno le piccole tartarughe marine: «Lasciamo che la natura faccia il suo corso – ha detto la Cesarini – Non le proteggiamo, A questo stadio, osserviamo, facciamo delle foto, In questo caso preciso, dopo che siamo stati avvertiti, abbiamo scoperto i 23 individui così come le circa 64 uova di quelli che si erano già schiusi, senza nessun intervento, ma che hanno attirato la curiosità delle persone che si sono prese la cura di avvertirci».
E’ cosi che la Cesarini ha potuto contare ancora 56 uova nel nido, con la speranza di vedere altre piccole tartarughe imitare quelle che sono già entrate in mare. Gli ambientalisti corsi sanno che ci saranno fatalmente delle perdite: «Ci sono i predatori naturali. E altri pericoli, in mare e in terra, contro I quali non possiamo far niente. Senza contare gli ombrelloni che vengono piantati nella sabbia e che fanno, anche loro, dei danni».
La Cesarini però è ottimista e sottolinea: «Ci sono anche delle persone che dichiarando questo tipo di scoperta si espongono all’accusa di voler far chiudere una spiaggia- E’ completamente falso. Ciò che vogliamo, invece, e che hanno appena fatto d’istinto queste due persone, è che ci avvertano quando constatano lo stesso tipo di scoperta».