Due giorni dopo il terzo "venerdì per il futuro”, la più robusta tra le Associazioni elbane ha chiamato domenica scorsa i propri soci e i cittadini al Forte Inglese per la tappa locale del Congresso che, attraverso l'elezione di 4 delegati all'appuntamento regionale – oltre che dei nuovi direttivo e Presidente - porterà poi all'assise nazionale, prevista a Napoli tra il 22 e 24 novembre prossimi.
“Il tempo del coraggio” e “rievoluzione” le parole d'ordine al centro del documento congressuale che, riprese e declinate localmente dalla Presidente uscente (e confermata) del circolo Maria Frangioni, ben sintetizzano la fase politica e sociale in corso.
La sensazione di come il genere umano sia su un treno in corsa già uscito dai binari è emersa chiaramente dalla relazione di Maria Frangioni e dagli interventi di, Umberto Mazzantini, Fausto Ferruzza Presidente regionale del Cigno Verde; una consapevolezza – è stato detto- che richiede l'alleanza di tutti per fermare un disastro che si manifesta anche localmente da tempo nell''impazzimento' climatico delle bombe d'acqua e negli incendi forestali invernali per l'innalzamento progressivo delle temperature. Non si tratta di catastrofismo, ma di numeri, a cominciare dalle 414 parti per milione di CO2 in atmosfera,media mensile registrata a maggio 2019, una concentrazione mai vista prima, con trend in ascesa costante, com'è noto; a 480 la frittata sarà fatta, ma non per il pianeta (nel pliocene - 2,5 milioni di anni fa erano questi i livelli, con una temperatura superiore di 3-4 gradi).
Che fare? Tra i cartelli innalzati venerdì dai giovanissimi scesi in piazza si leggeva anche un “l'ambientalismo senza lotta al capitalismo è giardinaggio”, uno slogan che coglie la necessità di avere innanzitutto consapevolezza che c'è da abbattere il totem del profitto (ben saldo nelle nostre teste) a spese dell'ambiente e delle persone, riconoscendo il fallimento del progetto neoliberista.
L'agire localmente pensando gloabalmente non può prescindere dal rapporto con le Istituzioni locali, ed è stata importante in tal senso la presenza nella mattinata del Forte Inglese, del Sindaco di Portoferraio Angelo Zini e della Giunta quasi al completo.
In una fase nella quale l'educazione ambientale pare più necessaria alla Politica che agli studenti, al centro c'è quindi il tema di una rapida riconversione ecologica dell'economia, ancora in gran parte nelle mani di lobby: secondo l'Agenzia Internazionale per l'Energia, ad esempio, il valore dei sussidi pubblici alle fonti fossili nel 2017 è stato superiore nel mondo ai 300 miliardi di dollari, il petrolio risulta essere il settore più sussidiato (45% del totale) seguito dal gas al 23%. Tra i Paesi che di più sostengono il settore Oil&Gas l' Iran (45miliardi), Cina (38), Arabia Saudita (37); l'Italia si colloca al sesto posto con 18,8 miliardi di euro di sussidi, diretti e indiretti, alle fonti fossili (dati Legambiente).
In Toscana la discontinuità con alcune lobby – ha ricordato Ferruzza- si misura su questioni fondamentali quali il devastante quanto inutile aeroporto di Firenze e l'accelerazione estrattiva-distruttiva del paesaggio nelle Apuane.
I presenti al congresso si sono poi suddivisi in gruppi di lavori sulle varie questioni del prossimo agire: economia circolare, educazione ambientale, strumenti di sistema-infrastrutture, Parco, futuro, carcere, con sintesi pomeridiane che saranno le linee guida dell' ampio direttivo, rappresentativo dell' intera isola, eletto a fine lavori.
CR