Premessa
La Grande Traversata Elbana (GTE) è un percorso escursionistico che segue i sentieri d’altura, che per secoli sono stati le vie sicure degli elbani, per andare da Cavo, agli estremi settentrionali delle Terre del ferro, alle lontane contrade delle Terre del granito. Qui, ai piedi della cima del Monte Capanne, in un luogo denominato Passo delle Filicaie o Malpasso, la GTE si divide in due rami. Uno percorre i crinali montuosi che a meridione chiudono la valle di Pomonte e scende al paese, l’altro gira a settentrione attorno alla cima del Capanne, si affaccia su Poggio e Marciana e scende a Patresi. La GTE è stata aperta una sessantina di anni fa e nel tempo è divenuta un classico dell’escursionismo internazionale per le sue caratteristiche tecniche e le sue valenze paesaggistiche, naturali e culturali.
La GTE Cavo- Pomonte è lunga cinquanta chilometri; otto chilometri in più quella che conduce a Patresi . I tempi di percorrenza variano dalle 5-6 ore delle “iron-person”, fino ai quattro giorni, o più, che è il tempo consigliato per un “camminatore lento”, che vuole gustare a pieno le tante bellezze di paesaggi, colori, profumi, storia, tradizioni…e varia umanità, che la GTE è in grado di offrire. Il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano, all’interno del quale si snoda gran parte della Traversata, con la collaborazione del CAI Isola d'Elba, e di varie associazioni del territorio, ha attrezzato il percorso con segnali e pannelli indicatori, inoltre è possibile scaricare gratuitamente (www.avenzamaps.com) la carta della sentieristica compilata dal PNAT per tutte le isole dell’ Arcipelago. I percorsi della GTE, sono descritti nelle pagine web del Parco Nazionale (www.islepark.it) e in quelle del CAI Elba (www.caielba.it), oltre che nelle pagine di wikipedia e di numerose pubblicazioni digitali e a stampa.
Una cartella persa - In un riordino di libri e schedari ai tempi del corona virus, è emersa una “cartella persa“ sulla quale era scritto: GTE. Conteneva i due grandi fogli, piegati e sgualciti, della seconda edizione della Carta geologica dell’Elba alla scala 1: 25 mila, pubblicata nel 1967. Nella carta avevo segnato il percorso della Grande Traversata Elbana (GTE).
C’era anche un “libretto di campagna”- come i geologi chiamo il piccolo taccuino, rigorosamente con copertina telata ed elastico di chiusura, in cui avevo scritto gli appunti annotati durante le escursioni e utilizzati per compilare una Carta geologica e storico minerarie dell’Elba, pubblicata nel 1995. A primavera dell’anno dopo, il 1996, conobbi Franco Fubini, il Libraio di Portoferraio, il quale mi chiese di scrivere un libro sui minerali e la geologia elbana. A luglio dello stesso anno, Governo Prodi e Ministro dell’Ambiente Edo Ronchi, venne istituito dopo anni di attesa, l‘Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano. Al riguardo una piccola digressione, per non dimenticare. L’Ente Parco Nazionale Arcipelago Toscano, iniziò a muovere i primi passi, nel marzo del 1997, in un piccolo ufficio della Stazione del Corpo Forestale dello Stato di Marciana Marina, messa a disposizione dal Comandante Renato Ciombini. C’era un computer , ma mancava la stampante, e allora intervenne Renato Fubini, il Libraio, che la prese dai suoi uffici e la mise a disposizione del Parco. Susanna Berti, attuale vice-Sindaca di Marciana e assessore all’ambiente e alla cultura, poteva iniziare a lavorare alla segreteria. Umberto Gentini, al tempo direttore dell’ APT, venne a dare una mano da volontario come responsabile amministrativo in attesa del direttore. Poi a novembre arrivò Nino Martino, un prezioso amico nel quale si coniugano amore per la natura e capacità amministrative. Elvio e Mario Bolano sgombrarono i loro uffici in via Guerrazzi fornendo al Parco la sua sede. Vennero assunti giovani collaboratori con contratti coordinati e continuativi, arrivò Angelo Banfi e grazie alla professionalità e spirito volontaristico di tanti , il Parco Nazionale iniziava la sua lunga marcia. L’anno successivo, il 1998, con i tipi de il Libraio, venne pubblicata la Guida ai minerali dell’Isola d’Elba e del Campigliese, scritto con Marco Benvenuti, al tempo mio giovane collaboratore ed oggi presidente del Museo di Storia Naturale dell’Università di Firenze. Nel 1999 il Parco Nazionale venne inserito nella ristretta lista dei Parchi patrocinati dalla International Union Conservation of Nature (IUCN), un riconoscimento che è stato il preludio all’inserimento delle Isole del Mare Toscana fra le riserve MAB (Man and Byosphere) dell’UNESCO, arrivato nel 2003, l’anno successivo alla fine della mia presidenza. In effetti un primo piccolo passo dell’Elba nei programmi UNESCO, vi era stato nel 1993 quando il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’ Università di Firenze chiesero ed ottennero che l’Isola venisse inserita, per il suo grande patrimonio mineralogico e storico, nell’elenco provvisorio dei “Grandi Monumenti Geologico del Pianeta”. Il passaggio dall’elenco provvisorio a quello definitivo o la cancellazione, comportava che entro sei mesi sarebbero dovute scattare le norme di protezione e salvaguardia del sito patrocinato. Eravamo nel giugno del 1993, Governo Ciampi e Ministro dell’Ambiente Valdo Spini, e l’emanazione del decreto che avrebbe dovuto istituire gli Enti di gestione dei nuovi Parchi Nazionali, fra i quali quello dell’Arcipelago, sembrava questione di settimane. Ma la rumorosa e dura opposizione istituzionale e sociale del territorio comportò uno slittamento dei tempi per il Parco dell’Arcipelago e la conseguente cancellazione dell’ Elba dalla lista dei “ Grandi Monumenti Geologici del Pianeta”. Nel 2000 l’Unesco ha istituito la rete globale dei GeoParchi e il 2008 è stato proclamato dalle Nazioni Unite, l’Anno del Pianeta Terra, una iniziativa che nel nostro Paese si è poi sviluppata con le iniziative annuali organizzate dalla FIST (Federazione Italiana Scienze della Terra) della Settimana del Pianeta Terra, alla quale l’anno passato, 2019, ha partecipato per la prima volta anche il Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano. Un ulteriore passo per vedere quanto prima le Isole dell’ Arcipelago Toscano inserite nella rete globale dei GeroParchi.
Sia la Carta geo-mineralogica dell’Elba che la Guida ai minerali dell’Elba e del Campigliese sono da tempo esauriti e in varie occasioni sono stato sollecitato a (ri) fare qualcosa per illustrare i “sassi“ dell’Elba. Ho deciso così di pubblicizzare frammenti della carta geologica 1: 25.000 del 1967 dove avevo segnato il percorso della GTE e i relativi appunti, rivisti ed aggiornati sulla base dei dati successivamente acquisiti. Spero così di fare una cosa gradita agli Amici elbani e ai tanti Amici dell’Elba che verranno o ritorneranno a percorrere i sentieri di un pezzetto davvero speciale del Pianeta Terra, in cui bellezze naturali, peculiari e ricche di diversità geologiche e biologiche, si intrecciano in un inscindibile abbraccio, con millenni di storia, tradizioni e cultura. Un‘ultima cosa, durante la camminata useremo qualche termine e qualche concetto geologico che può non essere famigliare, ma che può essere facilmente chiarito consultando Wikipedia, dove inoltre sono numerose le immagini esplicative sulla paleogeografia della Terra e le dettagliate descrizione della cronologia geologica. Poi alla fine della camminata, seduti nella panchina di Gio Pomodoro al Calello di Pomonte, magari quando al tramonto esplodono i colori del melograno, potremo chiarire ulteriormente quei termini e quei concetti, narrando la Grande Storia dell’Elba. Nel camminare faremo anche qualche cenno alla Storia antropica dell’Isola, giusto per rimandare a: Aithale: - L’Isola d’Elba, di Laura Pagliantini, un prezioso volume edito da Edipuglia (Bari, 2019) fresco di stampa e di conoscenze.
Beppe Tanelli