In questi giorni l'argomento cinghiali e mufloni è stato il dibattito principale sull'isola, a causa della devastazione generata dalle due specie introdotte in un habitat non loro, per altro selezionando ungulati provenienti dall'estero e con caratteristiche spiccatamente più adatte per chi caccia, in quanto più riproduttive e di dimensioni più generose.
Oggi leggiamo che gli stessi cacciatori si offrono per ripristinare il problema da loro generato, ma un'eradicazione non è un gioco al massacro casuale, bensì un’operazione seguita, monitorata, fatta di catture con diverse metodologie quindi, dietro all'azione ci devono essere persone preparate per questa mansione e non persone qualsiasi che fino all'altro giorno liberavano i cinghiali per garantirsi il divertimento di cacciarli.
La proposta delle associazioni venatorie è chiara: ci pensiamo noi, lasciateci fare le braccate nel parco, peccato che oltre ad essere illegale, quando è stato fatto si è rivelato del tutto inefficace.
Questo conflitto d'interesse ha portato a chi lo ha appoggiato una manciata di voti, mentre agli agricoltori elbani la situazione disperata in cui ci troviamo oggi. Sono già state tentate le strade dei selettori e della caccia di selezione, senza sortire nessun risultato positivo, anzi un effetto contrario, in quanto una specie, se mantenuta in condizioni ideali e "sfoltita" con caccia di selezione, finisce per riprodursi più velocemente e agevolmente in quanto ha più facilità a reperire le risorse vitali senza essere competitrice di se stessa.
Le chiacchiere fatte finora senza troppi fondamenti scientifici devono rimanere tali, la questione deve essere messa in mano a biologi, scienziati ambientali, scienziati naturali ecc. che progettino un'eradicazione mirata resa possibile dal territorio insulare.
Ancora non è troppo tardi per cominciare una rinaturalizzazione dell'isola che passa anche da operazioni sgradevoli come questa, ma resesi necessarie per il mantenimento di una biodiversità unica come quella della nostra isola.
Dave Fabbri
Associazione Elbaconsapevole