Sembrerebbe una specie di burla la foto della grossa tartaruga marina che sarebbe approdata a Procchio "per riposarsi" durante una mareggiata. La foto (unica) del rettile marino, scattata vicino al molo di un hotel nella parte occidentale di una delle più frequentate spiagge elbane, prima era circolata su Facebook e poi è stata pubblicata anche dal Tirreno. In realtà la tartaruga a quanto pare era morta, e sarebbe stata smaltita come da protocolli, si presume dandone la dovuta comunicazione agli enti scientifici che dovrebbero tenere insieme i dati su questi animali.
I primi dubbi erano venuti a Legambiente Arcipelago Toscano che aveva fatto notare il pessimo stato dell'animale e sollecitato coloro che avevano pubblicato la foto su Facebook ad avvertire il Corpo forestale dello Stato perché si trattava di una specie protetta tutelata anche dalla Convenzione Cites. Anche un esperto di tartarughe come Yuri Tiberto, curatore dell'Acquario Marina 2 di Marina di campo che nella sua struttura ha tenuto in cura e quarantena diversi di questi rettili marini feriti o malati, aveva sollevato diversi dubbi sul fatto che l'animale fosse vivo, anche se per lui questo non escludeva che il rettile potesse essersi spiaggiato trasportato dalle correnti.
La grossa tartaruga fotografata sembrava in avanzato stato di putrefazione, con un evidente ed abnorme gonfiore di collo e testa, la scarificazione del carapace e la totale distruzione della pinna anteriore destra, l'unica pienamente visibile nella foto.
Inoltre le tartarughe non vanno certo a terra "a riposarsi", visto che per questi rettili marini risalire una spiaggia è una grossa fatica che sono disposte a fare solo per depositare le uova. Invece chi ha scattato le foto aveva assicurato al Tirreno che tartaruga era «vivissima» e che poi si sarebbe «messa a dormire», per poi «ritornare in mare».