L'autore, il Prof. Francesco Ferrini, insegna Arboricoltura Generale e Coltivazioni Arboree all'Università di Firenze, è stato Presidente dell'Associazione Italiana di Arboricoltura, ha ricevuto numerosi e prestigiosi riconoscimenti internazionali per la propria attività, inizia sabato 23 ottobre (ore 17:00 a MardiLibri) il suo fine settimana elbano con la presentazione di questo 'Manuale di autodifesa ambientale', sottotitolo di Resistenza Verde, che già nel titolo evoca la necessità di una liberazione da qualcosa, da un invasore che in questo caso si chiama riscaldamento globale, inquinamento, peggioramento della vita quotidiana di ognuno.
Fin dalla lettura dell'indice ci si rende conto che si tratta di un oggetto utilissimo, per chi si sta chiedendo che alberi mettere a dimora nel proprio giardino, come per chi si trova ad amministrare la cosa pubblica ed è chiamato a perseguire il più possibile il bene collettivo.
Produrre ossigeno, catturare l'anidride carbonica, intrappolare nel fogliame (soprattutto alcune specie) le polveri sottili, combattere il surriscaldamento terrestre raffrescando in modo naturale e sostenibile, impedire il dilavamento dei suoli ridicendo l'azione erosiva della pioggia battente, accumulo idrico e restituzione con la traspirazione, attenuare i rumori del traffico, protezione ed incremento delle forme di vita che si insediano cioè biodiversità, miglioramento della vita delle persone con la salubrità e la bellezza riducendo stress e malattie. Anche la BELLEZZA, certo, poiché gli alberi si portano questo in dote, una grazia innata che ci aiuta, anche se siamo distratti, ad affrontare meglio il nuovo giorno.
Le qualità elencate proprie degli alberi sono ottenibili con una spesa modesta: numeri alla mano sono il miglior investimento pubblico che si possa fare in una città, con un rapporto utile di 1 a 5.
Elemento a volte correlato alla resistenza è la guerriglia, o meglio la 'guerrilla gardening', vere e proprie incursioni notturne, accennate nel testo, per piantare alberi nelle zone metropolitane che ne sono sprovviste, pratica della quale è assai esperto il coautore del libro che verrà presentato, Ludovico Del Vecchio.
Il senso di quest'opera, assai scorrevole e avvincente, è renderci un pò più consapevoli della ricchezza che rappresenta per il genere umano il mondo verde, e lo fa in maniera pratica, consigliando gli alberi che è meglio piantare in città a seconda delle zone climatiche, illustrando esperienze in atto come le urban food forest, spiegando come si possano traslocare gli alberi, evidenziandone il rapporto diretto con la salute umana e con il risparmio economico familiare, ottenibile riducendo i costi energetici per rinfrescare un' abitazione o un' auto assolata su strade o in parcheggi senz'ombra.
Invertire la rotta è urgente, necessario e anche possibile: dipende dall'impegno e dai comportamenti di ognuno, anche nel lottare (come stanno facendo soprattutto i giovanissimi per il loro futuro) per raggiungere i 17 obbiettivi dello Sviluppo Sostenibile (SDG Sustainible Development Goals).
Il prof. Ferrini, il giorno dopo, sarà tra i relatori al convegno IL VERDE URBANO ALL'ELBA NEL CLIMA CHE CAMBIA (Portoferraio-De Laugier, domenica 24 ottobre h 10:00) promosso da Legambiente Arcipelago Toscano e Legambiente Toscana, info e programma al link http://www.elbareport.it/scienza-ambiente/item/50878-il-verde-urbano-allelba-nel-clima-che-cambia
CR