In merito alle considerazioni di Mariangela Corrieri Presidente Associazione Gabbie Vuote ODV volentieri rispondiamo e volentieri apriamo se del caso un confronto costruttivo.
L'articolo indirizzato al Comitato Eradicazione Cinghiali Isola d'Elba è ricco di spunti interessanti e ragionevoli supportati da un’analisi condividibile, cercheremo pertanto di mettere in luce le parti che non condividiamo, dando per acquisito il resto.
Partiamo dal fondo col dire che non ergiamo a diritto “divino” gli interessi economici, ma una reale, seria e scientifica rinaturalizzazione che passa purtroppo dal doloroso e stretto pertugio dell'estinzione voluta di una specie alloctona.
Non cerchiamo colpe e colpevoli perché li conosciamo già, abbiamo infatti estesamente documentato nel nostro corposo studio il collasso della biodiversità elbana e le sue responsabilità. Mettiamo in guardia l’associazione “Gabbie Vuote” rispetto all’innaturale alleanza che potrebbe verificarsi tra cacciatori e animalisti che rischia di perpetrare una carneficina poco etica e molto più generatrice di sofferenza di qualsiasi azione di eradicazione.
Portiamo un esempio a questa affermazione: se contassimo gli anni di caccia mantenuta sull’isola e stimassimo un numero certamente in difetto di 800/900 abbattimenti l'anno, faremmo presto a capire quanto dolore e morte avremmo potuto risparmiare se in questi 30 anni i cinghiali fossero stati eradicati o nemmeno introdotti.
E’ verificabile nella letteratura scientifica il fatto che non è mai esistita una popolazione autoctona di cinghiali, nemmeno nell’800, ma bensì un cinghiale sempre introdotto e mai evoluto sul territorio, questo perché anche la razza “maremmana” non era presente tra le specie isolate sull'Elba dopo l'ultima glaciazione.
Da parte nostra abbiamo cercato di dare un contributo alla soluzione producendo un documento che racchiude tutte le ragioni per cui è giusto intraprendere un’azione possibile, efficace e necessaria su un’isola, questo è il link: https://www.elbaconsapevole.it/forum/biodiversita/
Puntare il dito contro l’eradicazione di un grosso onnivoro alloctono come il cinghiale, ha il solo deleterio effetto di impedire la ricerca di una reale soluzione al problema. La conseguenza evidente di questo stallo è un degrado ambientale e la devastazione della biodiversità insulare.
Vero che siamo un comitato composto da associazioni ambientaliste, aziende agricole e altre realtà economiche che lottano quotidianamente per tenersi a galla nonostante l’immobilismo dei decisori politici, ma riteniamo di non essere infossati in un’ottica economicistica. Infatti un buon 90% della flora endemica sta scomparendo, per non parlare della micro e macro fauna locale, piante e animali che hanno superato l'ultima glaciazione e si sono evolute col territorio. Dunque ci pare illogico ergersi a difesa della sofferenza animale quando una infinita parte di flora e fauna si sta estinguendo.
E’ urgente e necessario cercare soluzioni reali, scientificamente fondate e più etiche possibili per l’ambiente e la natura e anche per la sopravvivenza economica delle aziende agricole locali.
Ricordiamo inoltre che una raccolta firme della popolazione per eradicare il cinghiale fu promossa anni fa e raggiunse migliaia di adesioni, questa volta abbiamo preferito non ripetere lo stesso passaggio che era già chiaro, ma seguire una strada differente per ottenere dei risultati concreti.
Le associazioni coinvolte nel comitato annoverano la quasi totalità del tessuto sociale elbano che esprime attraverso queste una volontà quasi unanime.
Un piano di eradicazione correttamente implementato comporterà l'abbattimento di migliaia di cinghiali? Sì, gli stessi animali che sarebbero comunque abbattuti ma con modalità più cruente e in numero (nel tempo) imparagonabilmente superiore, coinvolgendo anche numerosi cani e mettendo a rischio la sicurezza delle persone. Dopodichè tutto questo cesserà: niente più orride braccate, cani sventrati, alibi per la pretesa di riportare la caccia dentro il Parco. E diverrà possibile quella rinaturalizzazione preziosa e indispensabile per sanare il degrado dell'ecosistema drammaticamente in atto sull'isola.
Comitato Eradicazione Cinghiali isola d'Elba