Ci siamo preoccupati di controllare la fondatezza di una notizia pubblicata oggi sulla stampa on line, secondo la quale Domenica 21 luglio si sarebbe verificata una vera strage di gasteropodi e crostacei a Marciana Marina nella angusta ma panoramica cala del "Cotone".
Nel pomeriggio in relazione al fenomeno lamentato abbiamo quindi ricevuto una mail da Legambiente dell'Arcipelago il cui testo riproduciamo qui si seguito:
In relazione alla presunta misteriosa moria di molluschi e crostacei al Cotone a Marciana Marina, sulla quale sarebbero in corso le verifiche del caso, ma dove per precauzione il Comune invita a evitare la balneazione, anche Legambiente è stata interessata ma recatici sul luogo intorno alle 11,30 abbiamo potuto verificare che nella piccola insenatura del Cotone l’acqua era limpidissima e che la presenza di patelle morte si limitava ad alcuni esemplari svuotati del mollusco come si fa quando lo si utilizza per farne esche.
Inoltre nell’area dove c’è il ponticello che porta agli scogli, dove prima c'era uno scarico di reflui erano presenti granchi e pesci, ma del tutto vivi e vegeti, così come alghe e vegetazione marina non sembrano aver subito alcun danno. L'unico esemplare di granchio morto lo abbiamo visto accanto al piccolo moncone di moletto.
Il solo refluo attivo presente durante il nostro sopralluogo era un piccolissimo rigagnolo che scarica acqua dolce da un tubo che sversa praticamente all’inizio dello scalo. Va detto che nei giorni scorsi avevamo ricevuto qualche lamentela per cattivi odori nell’area.
Siamo naturalmente d’accordo con l’amministrazione comunale, di fronte a segnalazioni simili a quelle avute da Legambiente, abbia invitato in via precauzionale ad evitare la balneazione in quella zona, in attesa di conoscere i risultati di analisi, che evidentemente, sono state richieste o commissionate, ci piacerebbe però che lo stesso metodo venisse usato anche oltre il Moletto del Pesce nell’area portuale "bandiera Blu", dove troppo pieno fognari continuano a scaricare reflui, anche se coliforni ed escherichia coli prosperano allegramente insieme a patelle e granchi, e dove nonostante un divieto di balneazione il Sindaco non invita nessuno a non fare il bagno ed il Comune ci ha fatto una spiaggia per cani ed anche per cristiani sguazzanti.
Una volta tanto quindi un messaggio rassicurante, proprio da un soggetto come Legambiente spesso (e ad ingiusta ragione) accusata di fare dell'allarmismo: la "moria delle lampade" non pare proprio essersi verificata. Su un punto però non siamo concordi con il Cigno Verde, laddove plaude all'invito del Sindaco a non bagnarsi precauzionalmente nelle acque in questione, noi eravamo rimasti alla prassi secondo la quale o si consente o si vieta la balneazione (con idoneo provvedimento magari precauzionale), "l'invito all'astinenza balneare" ci pare una del tutto anomala e mai contemplata procedura amministrativa.
E poi ad essere un po' fetenti, ci sarebbe da osservare che la giunta marinese, alle prese con le valanghe di grattacapi urbanistici che scendono giù quasi quotidianamente dalle sue alture, forse si sia rifugiata sulla costa, ed abbia cercato refrigerio immergendo la testa in acqua, imbattendosi appunto in un pugno di gusci di lampada sparsi, non sufficienti a convincere di una certa e misteriosa ecatombe, ma forse a sviare un poco l'attenzione dai reali problemi marinesi sì.
s.r.