Eccoci finalmente, a fine Febbraio, all’Elba, luogo per l’età dell’oro, di moda oggigiorno, e meta dei mieibellissimi giovanili soggiorni estivi.
Credevo di trovare parti di Portoferraio sconvolte dall’alluvione , o, meglio, dalla bomba d’acqua del 13 Febbraio, ma, nelle zone visitate non ho visto nulla di particolare.
Menomale, ho pensato, grossi danni non ci sono stati.
Arrivato a casa, nella campagna campese, ho trovato ben altra sorpresa: nel terreno intorno a casa, da anni recintato, c’erano grandi buche, segno di un raveparty organizzato, probabilmente, da cinghiali di tutta l’Elba.
Sembrava un bombardamento, con la via in terra battuta, per evitare il consumo di suolo,
praticamente inaccessibile.
Ora i Latini nelle loro carte sull’Africa, non lontano dalla costa mediterranea, scrivevano “hic sunt leones” per descrivere zone interne inaccessibili. All’Elba, appena sbarcati dal traghetto si dovrebbero leggere cartelli “ hic sunt apri”!
Ma è mai possibile che in decenni di proteste ed articoli sui giornali locali a non finire, non si sia fatto niente per risolvere il problema? Siamo un popolo
logorroico e poco concreto che per realizzare un qualche cosa si impiegano generazioni?
Parrebbe di sì, anche per altre questioni a livello nazionale.
Quando ero ragazzo , negli anni ’60 e ’70, di cinghiali non ce n’erano; non sono specie autoctona.
I danni al terreno e ad alcune specie vegetali sono enormi. Muretti a secco, con fatica e spesa realizzati per rendere coltivabile il terreno, vengono distrutti e tutto torna selvaggio. E’ questo che si vuole?
Certo, all’attività turistica non importa molto, eccettoqualche motociclista che ogni tanto cade per impatto con un ungulato. Risistemare il terreno ed i muretti costa fatica e soldi che vengono aggiunti all’esborso per un’IMU che si paga anche al massimo consentito.
Ma quale servizio si ha in cambio? Se, poi, viene una bomba d’acqua, non ne parliamo, con lo stato dei fossi che vedo ad Agosto-Settembre quando la probabilità di tale evento atmosferico non è piccola. Occorre prevenire!
Ma, sembra, che la cosa non interessi molto, intanto si può chiedere sempre lo stato di calamità naturale.
Intanto vedo aumentare le costruzioni: supermercati (templi moderni), nuovi residence ed il consumo di suolo aumenta. Ma tutti questi turisti ci saranno? Non mi sembra ci siano stati aumenti l’anno scorso, a giudicare da quanto ho letto. Non stiamo alimentando una bolla?
Intanto il territorio, sapientemente tenuto, dalla civiltà contadina, viene abbandonato a sé stesso , attratti dai più accattivanti introiti economici dati dal turismo. Un po’ va bene, ma, come si dice, il troppo stroppia!
Ma tutto prosegue senza adeguata gestione e logica. Ci si affiderà alla AI.
Aggiungo brevemente che, a mio parere, coloro i quali, consapevolmente mantengono un tale stato di cose (cioè danneggio gli altri per il mio piacere) sarebbero sapientemente collocati dal Sommo Poeta nel più basso Inferno!
Giampaolo Zecchini