L’11 maggio 2013 Legambiente Arcipelago Toscano aveva inviato al Sindaco di Rio nell’Elba, e al Presidente del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano una segnalazione ricevuta da un gruppo di escursionisti: «Le Secche (Falconaia): l'unico accesso alla spiaggia da poco tempo risulta impedito da un cancello».
L’amministrazione Comunale promise un interessamento, per lamentando la mancanza di fondi. Ma niente è stato fatto, anzi la situazione sembra essere peggiorata, almeno a leggere un’altra segnalazione arrivata a Legambiente nei giorni scorsi: «Mando alcune foto che documentano la chiusura dell'accesso alla spiaggia delle Secche, fra Bagnaia e Nisporto nel Comune di Rio nell'Elba. Si può vedere il supporto in alluminio dal quale è sparito la freccia (indicazione stradale quasi sicuramente apposta dal Comune) che indicava la spiaggia e, dopo un centinaio di metri, il cancello, d'inverno credo quasi sempre aperto ma chiuso nelle stagioni in cui la spiaggia potrebbe essere frequentata. Sul cancello è attaccato il divieto di accesso e accanto si nota l'avvertimento di attenzione ai cani. Non vi sono altre possibilità di accesso alla spiaggetta se non dal mare. Di fatto è privatizzata. Non a caso è sparita anche la freccia indicatrice che la scorsa estate era ancora al suo posto».
La magnifica spiaggia delle Secche, che si apre lungo la costa tra Bagnaia e Nisporto, nota per i suoi sassi rosati di forma ovale, ricade nel territorio del Comune di Rio nell’Elba e del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano (Zona B, di riserva generale orientata) e nella Zona speciale di conservazione (Zsc) IT5160102 Elba Orientale.
Legambiente Arcipelago Toscano torna quindi a chiedere al Sindaco Danilo Alessi ed al Presidente del Parco Giampiero Sammuri: 1) Come si intenda ripristinare un accesso alla spiaggia che sembrerebbe garantito da un sentiero e da uno alternativo ma non più in uso rintracciabili anche nelle cartografie ufficiali ed in quella del Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano; 2) Come intendano le Istituzioni interessate far rispettare la sentenza della Corte di Cassazione del febbraio 2001 che ha definitivamente sancito che tutte le spiagge debbono poter essere raggiunte liberamente asserendo che: «Nessuna proprietà privata per nessun motivo impedisca l'accesso al mare alla collettività se la proprietà stessa è l'unica via per raggiungere una determinata spiaggia».