Il Comitato no elettrosmog nato in seguito all'annuncio dell'ottenimento dei finanziamenti statali da parte di ISIS Foresi e ITCG Cerboni nel gennaio scorso per l'installazione di supporti wi-fi a fini didattici e organizzatore della conferenza del 9 aprile scorso a Portoferraio sugli effetti biologici dei campi elettromagnetici, naturalmente, condivide e rilancia l'allarme e le proteste lanciate, tramite i media locali online e su carta, da Legambiente per il proliferare incontrollato di antenne per la telefonia mobile sul territorio elbano e dai consiglieri di minoranza del Comune di Porto Azzurro Correani e Tonietti per l'ultima installazione in Loc. Casina.
Al riguardo, qui di seguito, osservazioni e richieste presentate in data odierna al Comune di Portoferraio sul tema dell'inquinamento elettromagnetico incontrollato - proveniente anche da tecnologie wireless - sul territorio Comunale ed elbano in generale.
Osservazioni relative all’istanza (prot. n. 9877 del 31/3/2014) presentata a codesto Comune dalla società Vodafone-Omnitel per il rilascio di autorizzazione per la realizzazione di una stazione radio base e ricezione segnale radio elettrico e collegamento in ponte radio, in loc. La Biodola-Scaglieri.
Con la presente è nostra volontà esprimere alcune osservazioni in merito alla richiesta di Vodafone per l’installazione di una nuova antenna per la telefonia mobile, come riportato in oggetto. Di solito queste antenne si installano in un dato luogo per fornire il segnale, altrimenti insufficiente o del tutto mancante, in quella zona; orbene, nei giorni sabato 12 aprile e domenica 13 aprile scorsi mi sono recato in loc. La Biodola-Scaglieri e con il mio cellulare (ho l’abbonamento a Vodafone) ho potuto rilevare un segnale pieno in tutta la zona che va da loc. Forno alla Biodola (Hotel Villa Rosa ed entrata Hotel Hermitage) passando per Scaglieri (zona spiaggia e Hotel Danila) e tutta la strada che da Scaglieri porta al Forno, e ho verificato la possibilità di fare e ricevere chiamate in modo chiaro e pulito, già ora.
Quindi, a regola, non ci sarebbe bisogno di una antenna in quella zona; per quale motivo è stata richiesta questa installazione?
La stessa, come potuto appurare presso l’Ufficio Edilizia Privata del Comune di Portoferraio, dovrebbe essere realizzata sopra la strada in prossimità del bivio per Scaglieri, in una zona di verde e a distanze che vanno dai 60 mt. circa fino a circa 160 mt. da alcune case e dal Camping Scaglieri; saranno anche rispettati i limiti di sicurezza per l’irradiazione che la Legge italiana prevede, ma questi sono molto blandi e, forse, anche un poco compiacenti verso l’industria del settore delle telecomunicazioni più che in altri Paesi e sicuramente ben al di sopra dei limiti che la maggior parte della Comunità scientifica internazionale ed il Consiglio d’Europa (tramite la risoluzione n. 1815 del 27 maggio 2011) ritengono sicuri per la salute umana, cioè tra gli 0,2 V/m e gli 0,6 V/m. Saranno rispettati questi ultimi valori?
Da ricordare comunque come gli effetti biologici dei campi elettromagnetici associati anche a questo tipo di installazioni, come riportato in diversi studi scientifici, si estendano anche al mondo vegetale ed animale.
Inoltre, credo, per l’installazione di questa antenna, si dovrà procedere anche al taglio di essenze vegetali.
Il tutto per un’opera, a nostro modo di vedere, inutile, in quanto come già ricordato, il segnale in quella zona c’è e in abbondanza.
Inoltre riteniamo ingiusto il D.lgs. 259/2003, a cui si richiama la richiesta della Vodafone, nella parte che dà la possibilità di procedere all’installazione qualora il Comune non si esprima in maniera negativa entro 45 giorni, cioè per silenzio-assenso, solo per un discorso di accelerazione dei tempi di realizzazione legato a mere questioni economiche.
Chiediamo pertanto che la richiesta della Soc. Vodafone venga rigettata e che il Comune esprima parere negativo entro i limiti previsti dalla Legge.
Non solo. Chiediamo che il Comune, magari in collaborazione o sollecitando enti come Asl, Arpat ed altri soggetti pubblici o privati, proceda o solleciti a procedere ad un rilevamento, qualora questo non fosse stato già fatto, delle emissioni prodotte dai vari ripetitori per telefonia mobile e wi-fi e dalle linee elettriche aeree presenti sul territorio e commissioni, perché no, un indagine per le eventuali ricadute sullo stato di salute della popolazione residente in prossimità di tali strutture, in riferimento agli effetti biologici dei campi elettromagnetici da queste emesse.
Sempre riguardo alla questione, il Comune potrebbe anche farsi promotore, sempre con Asl, Scuole ed altri soggetti, di momenti di educazione alle precauzioni d’uso e, in certi casi (vedi bambini, adolescenti, donne in gravidanza), all’assoluto non uso di tecnologie wireless come cellulari, cordless, wi-fi, ecc.
Riguardo proprio al wi-fi, inoltre, tecnologia i cui effetti sulla salute umana sono attualmente in fase di studio ma che già sappiamo produrre campi elettromagnetici simili a quelli dei radar, per cui sappiamo già presentare rischi notevoli, chiediamo che il Comune applichi il Principio di Precauzione così come invocato nella risoluzione n. 1815/2011 dell’Assemblea Parlamentare del Consiglio d’Europa, e prenda seriamente in considerazione la sospensione del servizio di wi-fi erogato dal Comune stesso in tutto il Centro Storico dall’estate del 2012 e vieti la stessa tecnologia in tutti i locali pubblici, Scuole ed esercizi commerciali – purtroppo già numerosi - come ristoranti, bar, alberghi e supermercati (vedi Coop. in V.le Teseo Tesei) che già l’hanno installata e in tutti quelli che ancora avessero intenzione di farlo.
Chiediamo altresì che il Comune di Portoferraio faccia da stimolo e promuova tali iniziative anche presso gli altri Comuni del comprensorio Elbano.
Tutto ciò in un ottica di arginamento al dilagare dei Campi Elettromagnetici artificiali prodotti dalle tecnologie Wireless, in virtù del Principio di Precauzione invocato dal Consiglio d’Europa e già applicato in alcuni Paesi Europei ed extra Europei (vedi Germania, Austria, Francia, Svezia, Regno Unito, Liechtenstein, Canada, California, ecc), onde evitare in futuro, possibili drammi sanitari come già successo per l’uso del tabacco, per l’amianto, il piombo nella benzina, ecc., tutti problemi all’inizio sottovalutati e, nonostante i sospetti e gli allarmi del mondo scientifico, non presi sul serio da chi aveva potere decisionale.
Rispettosamente,
Allegati:
- Risoluzione n. 1815/2011 Assemblea Parlamentare Consiglio d’Europa
- Risoluzione Congresso Internazionale di Potenza Picena, aprile 2013
- Report Conferenza “Effetti Biologici dei Campi Elettromagnetici”, Portoferraio 9 aprile 2014, relatore Dr. Fiorenzo Marinelli (biologo molecolare, ricercatore CNR di Bologna).
Naturalmente auspichiamo e speriamo che quanto riportato sopra venga preso in seria considerazione anche dagli altri Comuni elbani.
Comitato no elettrosmog