Abbiamo dato cronaca dettagliata, nelle passate edizioni di questo foglio, degli interventi scientifici avvenuti nella ultima riunione della I. R. Accademia dei Georgofili che come noto, dal 1753, anno della sua costituzione, raccoglie i massimi esponenti della intelligencija scientifica, economica e politica della Toscana.
L'Assemblea è stata onorata dalla presenza di S.E. il Principe Giuseppe Rospigliosi, già Presidente dell'Accademia e attuale Plenipotenziario di S.M.I.R. il Granduca di Toscana Ferdinando III. Ai lavori dell' Accademia hanno partecipato fra gli altri i Georgofili : Conte Gen. Rambaldo Strasoldo, già Governatore Militare di Firenze; Cav. Giovanni Fabbroni, Direttore della Zecca e già direttore dell'I.R. Museo di Fisica e Storia Naturale; Dott. Ottaviano Targioni Tozzetti , professore nel Liceo annesso al Museo di Fisica; Conte Girolamo dei Bardi, attuale Direttore dell'I.R. Museo di Fisica e Storia Naturale.
In un simile consesso, dopo i cinque mesi appena trascorsi densi di grandi avvenimenti nel quadro del crollo dell'Impero napoleonico e culminati con l'esilio dell' Imperatore all'Isola d' Elba, più che le sia pure interessanti letture scientifiche, sono state le conversazioni " fuori onda", captate nei corridoi dell' Accademia , che rivestono un interesse primario per il territorio toscano. Per una migliore comprensione degli eventi riportiamo brevemente per i nostri affezionati lettori gli accadimenti più significativi dall'inizio di questo 1814.
In gennaio le truppe di Gioacchino Murat, dopo il repentino ed inaspettato " cambio di campo" del Re di Napoli, hanno occupato Firenze e determinato la precipitosa fuga, il primo febbraio, della Principessa Elisa Bonaparte Baciocchi ( Sia il Murat che la Baciocchi, sembra che attualmente stiano manovrando al fine di poter mantenere, rispettivamente il trono di Napoli e il ducato di Lucca ). Ai primi di aprile, in seguito agli accordi presi dalle grandi potenze della " Santa Allenza", sono giunte le truppe austriache in sostituzione di quelle napoletane, e alla fine dello stesso mese il Principe Giuseppe Rospiglioso è stato nominato Plenipotenziario, di S.M.I.R. il Granduca Ferdinando III, che si trattiene a Vienna in attesa degli eventi che dovranno ricondurlo in Toscana.
Il Plenipotenziario, di cui è nota l' impostazione politica " più realista del re", ha provveduto ad emanare dei decreti con i quali vengono ripristinate le norme di polizia vigenti prima della occupazione francese. Filtrano notizie su elenchi di epurazione di personalità toscane variamente compromesse con i passati regimi napoleonici o inclusi negli elenchi di logge massoniche di ispirazione francese. Negli elenchi sembra che figurino anche: il Conte Girolamo de Bardi, il Dott. Targioni Tozzetti e il Cav. Fabbroni . E' chiaccherata anche la visita a suo tempo effettuata dal Gen. Rambaldo Strasoldo a Gioacchino Murat a Bologna, per perorare la causa del nipote Girolamo de Bardi e del Museo dallo stesso diretto. In effetti sono sempre più insistenti le voci che parlano di drastici cambiamenti nella dirigenza e nelle funzioni istituzionali del Museo di Fisica e Storia Naturale, che da deposito di mirabilia ad esclusivo godimento estetico, si è trasformato - durante il periodo napoleonico e fino anche al periodo murattiano -, con la creazione di un annesso Liceo di Fisica , in luogo di ricerca e diffusione di " scienza utile ", come a suo tempo definita, dai così detti Lumi.
Al riguardo è giunta notizia da Parigi che alla Académie des Sciences, la prestigiosa sezione dell' Istitut de France, che dei Lumi è stata una discutibile culla , fosse arrivato un dispaccio del governo borbonico di Luigi XVIII con il quale si invitava ( sic) l'Accademia ad epurare dalla nomenclatura mineralogica il nome di " jenite" , dato al minerale scoperto all'Isola d'Elba nel 1806 a ricordo della battaglia di Jena vinta da Napoleone, e oggetto di vasti interessi collezionistici e commerciali in Europa e "financo" in America; suggerendo fra gli altri, il nome di " ilvaite", dall'etimo latino dell' Isola. Nelle stesse collezioni del Museo di Fisica e Storia Naturale, dalla fondazione nel 1775 ai tempi di Pietro Leopoldo, si conservano numerosi campioni di jenite, a suo tempo definita " tormalina nera", come specificato dal Dott. Targioni Tozzetti a ricordo del suo famoso padre , il celebre naturalista Giovanni, e dallo stesso Conte Bardi, durante i lavori dell'Assemblea ( Sembra che sia di prossima pubblicazione- si vocifera del 22 del corrente mese- un decreto del Governo plenipotenziario in cui pur confermando il Conte de Bardi alla direzione del Museo, si chiude l'annesso Liceo, licenziando di fatto il Dott. Targioni Tozzetti che nell'istituto teneva la cattedra di Mineralogia e Zoologia).
Non sono mancate fra le personalità confluite ai Georgofili i commenti sui recenti fatti avvenuti all'Isola d'Elba: dalla conferma di Andrè Pons alla direzione delle miniere di Rio, alla visita a Pianosa dell'Imperatore, e alle azioni militari e civili progettate per il suo ripopolamento. Questi fatti sono stati motivati, dicono alcuni, da ragioni di sicurezza nei confronti dei vascelli barbareschi, ed inoltre per fornire agli abitanti dell'Elba occidentale degli spazi dove coltivare " l' orzo" ed allevare animali. In effetti vascelli, pirati o corsari, vengono ancora segnalati nelle acque dell'Arcipelago Toscano e sembrano utilizzare le vaste caverne presenti nella deserta Isola Piatta ( alcuni pensano che siano catacombe cristiane) come rifugio, così come Montecristo e l' isolotto di Palmaiola come punti di ridosso. Resta il fatto che l' operazione Pianosa ha messo in allarme le Cancellerie europee e aperto contenziosi, poichè non sembra che l' Isola, già appartenente ai territori (male)governati dai principi Ludovisi- Boncompagni, fosse compresa fra i possedimenti destinati a Napoleone.
Per quanto riguarda le celebri miniere di ferro di Rio, per le quale l' Imperatore ha manifestato da subito il suo grande interesse, sembra che il Sovrano abbia dato incarico al Capo Battaglione del Genio Militare Ing. Giacomo Mellini, di cui abbiamo dato notizie nel nostro servizio dall'Elba del 5 maggio scorso, di progettare l'ampliamento del porto della Marina di Rio, dal quale viene imbarcato il minerale di ferro. Sull'argomento hanno parlato il Direttore della Zecca Giovanni Fabbroni, ricordando come: " questo interesse di Napoleone è quanto mai comprensibile poichè i giacimenti ferriferi dell'isola d'Elba sono i più ricchi d' Europa, e nella modernizzazione industriale i minerali di ferro e il carbone fossile, come io stesso ho potuto constatare nei viaggi in Gran Bretagna alla fine del secolo passato, sono destinati ad essere le materie prime strategiche del futuro" . Possiamo qui ricordare come l'interesse del Cav. Fabbroni per le miniere di Rio risale già a molti anni fa, come fra l'altro evidenziato da Arséne Thièbaut de Berneaud, del quale è noto il fondamentale scritto sull'isola d'Elba. Scrive Il famoso geografo, come il minerale elbano- già denominato dalla più alta autorità mineralogica vivente, e cioè il francese Renè Jast Hauy, come" ferro oligisto", cioè povero in ferro -, sia stato correttamente definito dal Fabbroni come una combinazione di ferro ed ossigeno, oggi nota come ematite.
Sarà cura del vostro cronista seguire la questione e darne cronaca ai nostri distinti lettori.
Beta de Latorre
(La cronaca, narrata sia pure con un pò di fantasia giornalistica dal cronista del tempo è storicamente basata, e si svolse nel palazzo di via Ricasoli a Firenze, dove fino al 1932 ebbe sede l' Accademia dei Georgofili . Successivamente la sede venne trasferita in prossimità degli Uffizzi, dove il Tricolore, il Giglio di Firenze, l'Olivo e la Bandiera di Libera, ricordano oggi il tragico attentato di Cosa Nostra del 27 maggio 1993.
Dal 1815, più o meno, non vengono più segnalate presenze di vascelli barbareschi intorno a Pianosa. L'Isola è parte integrante e preziosa del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, ma ancora oggi ci sono alcuni pirati o corsari, che a danno della comunità tutta, tentano di " rubare" il suo patrimonio naturale e storico, e inquinare le sue acque.
Nel 1981 sono finite le estrazioni del minerale ferrifero, e le ex-aree minerarie così come le aree dei filoni tormaliniferi del Monte Capanne sono valorizzate, ai fini culturali ed eco-turistici in un diffuso sistema museale di mirabilia e di " scienza e storia utile" che comprende tutta l' Elba: dal Parco Minerario di Rio, alla Miniera del Ginevro di Capoliveri, al Museo Celleri e alla Via del Granito di Campo nell'Elba).
(dal Monitore d'Etruria del 5 giugno 1814)