Una volta di più la Villa Romana della famiglia dei Valerii, denominata “delle Grotte”, ha i riflettori puntati addosso e la sua chiusura anticipata è alla ribalta dell’attenzione pubblica e della stampa. Da questa situazione in attesa di definizione, emergono alcuni fattori che vale la pena sottolineare.
La Cultura fa notizia. Non c’è giornale locale e regionale che non abbia ripreso la decisione della chiusura del parco archeologico.
I nostri amministratori, dell’opposizione e della maggioranza, sono d’accordo sull’importanza di questo sito d’eccellenza per la città, per la tutela e valorizzazione della nostra rada.
La preoccupazione dell’Associazione degli Albergatori elbani riassume quella di altri operatori economici: la Villa rappresenta un elemento cruciale per l’economia elbana.
Nessuno mette in dubbio la competenza dell’associazione Archeo Color e il successo della gestione innovativa delle tre giovani archeologhe.
Il compito di Italia Nostra, recita il nostro statuto, “non si esaurisce nel salvare dall’abbandono e dal degrado monumenti antichi; Italia Nostra persegue un nuovo modello di sviluppo, fondato sulla valorizzazione dell’inestimabile patrimonio culturale e naturale italiano, capace di fornire risposte in termini di qualità del vivere e di occupazione.” Ci sentiamo allora di evidenziare ai nostri amministratori, agli imprenditori e operatori turistici, alle scuole, che il caso della Villa Romana delle Grotte non è un episodio isolato. Proprio in questi giorni sono infatti ripresi gli scavi alla fattoria della Villa stessa a San Giovanni, e giovani laureati e ricercatori sono venuti a lavorare all’Elba per fornire con i risultati delle loro ricerche altro materiale di rilievo per una sempre maggiore conoscenza dei nostri beni.
I riflettori dovrebbero rimanere accesi anche per loro, che, con una parsimonia indicibile, al limite della sopravvivenza degli scavi stessi, e grazie alla generosità di privati e di volontari, ritornano anno dopo anno a lavorare da noi. Anche Archeo Color ha vissuto con la stessa parsimonia e generosità.
Quanto è giusto questo? La valorizzazione dei nostri beni dovrebbe avere lungo respiro. Adesso che la stagione turistica sfortunatamente volge al termine, è il momento della riflessione, siamo più sensibili, più lucidi. Possiamo vedere sotto una giusta luce la discrepanza tra investimenti di breve o brevissimo termine e quelli di lungo termine. Serve coraggio, per esempio, per non assecondare le iniziative estive concitate e cacofoniche di agosto, e dedicarsi invece alla costruzione di un’Elba di qualità, l’unica che permette di garantire la nostra credibilità tutto l’anno e dedicarsi, poi, non agli ultimi poveri turisti rimasti, ma a noi stessi, verso turisti fidelizzati e costanti nel tempo.
Cecilia Pacini
Italia Nostra - Arcipelago Toscano