Riecco il Pertuso Marcianese
Direttori carissimo di Ebbarepot
Catarella sono. Scrivo Tia picchè il " Trillere" de la Zecca di Macciana continuato è.
Letto ho che gli Acchitetti della " Soprintendenza per il Patrimonio storico, artistico e etnoantropologico e per i Beni Architettonici e Paesaggistici per le Provincie di Pisa e Livorno (Minchia! che paroloni. Iddi tuttologi sono?), d'accoddo nun sono con gli Accheologi della "Soprintendenza per i beni archeologi della Toscana" ( Meschini! un nome cotto cotto hanno e di una cosa sola s'intendono). Iddi, gli Acchitetti di Pisa e Livonno dicono che il Pertuso di Marciana forse (iddi dicono proprio "forse", bontà loro) una tomba etrucca è.
In primisi dire vorrei: gli acchitetti di Pisa di Livonno cosa ci incastrano con gli etrucchi ? Mia pinsavo che iddi eppetti fossero nelle architetture arabo-normanno con spunti di baita tirolese, come quella tirata fuori dal vecchio magazzino a Colle d' Orano.
Cetto Matteino e Franceschino ragione hanno. Una belle riogganizzazione nelle competenze e nella gettione del nottro patrimonio culturale e paesaggistico, ci vuole assai.
In secundis dicere vorrei che il pattito "pertuso-tomba" aviva ditto che loro avrebbero rippotto solo ad archeologi, gli unici nobilitati a pallare della questione pertuso. Picchè pallano con gli acchitetti di Pisa e Livonno? Fozze picchè un distinguo no fanno. Ci sono acchitetti bono ( quelli che loro ragione danno) e acchitetti cattivi (quelli che a iddi nun danno ragione). Popio come con li giudici.
In terzeri dicere vorrei che un parere degli architetti di Pisa- Livonno, poco ci incastra con una "istruttoria ministeriale", come dicere quelli del " pertuso-tomba" per nobilitarne il parere.
In quaterzis, dicere voio che comunque: "forse", nun vuole dire che il parere espresso "con rigore critico e metodologico" ( sic) dagli architetti di Pisa e Livonno, dicere non vuole che il pertuso di Marciana è : "... uno straordinario ipogeo etrusco ad uso funerario che farà riscrivere la storia dell’Elba preromana e delle sue relazioni con il mondo mediterraneo".
Minchia! quetta frase ricorda mia tanticchia, il pesce scopetto quacche anno fa alle Piane al Canale-vicino alla Chiesetta della Madonna (anco idda scoperta, si fa per dicere) - che doveva rivoluzionare le penetrazioni in Europa del Cristianesimo. E anche l'epico sbarco degli Argonauti alla Piaggia di Rio, per non pallare del DNA etrucco dei marcianesi.
In quaterzis dicere vorrei agli architetti di Pisa e di Livorno di fare un viaggetto a Castellina in Chianti, ma forse anche a Vulci e a Blera, per cercare di capire le differenze fra un " ipogeo costruito" ed un " ipogeo scavato".
In quitenzis, dicere vorrei che, comunque se non ci fossero state le iniziative di valorizzare il pertuso di Marciana quale zecca appianea, nissuno avrebbe pensato che iddo potiva essere stato un tomba etrusca, per esempio di un industrialotto siderurgico di Populonia, che deciso aveva di farsi la tomba nella ridente isoletta che aveva davanti picchè ormai il cimitero di Baratti copetto di scorie era, ma poi le vicende storiche precipitarono, vennero i romani e il meschino industrialotto siderurgico etrucco, fallì, povero divenne, e quando motte lo colse nissuno pensò di pottallo nel suo pertuso di Marciana.
In sesterzis dicere voio che un mio amico accheologo, anzi etruccologo insigne, ditto ha, a mia, due cose. In primisi del sesterzis, di leggere un libro appena uscito. Il titolo è " 1177 a.C. Il collasso della civilta", picchè iddo, detto mia ha, che è una buona lettura cutturale-divuggativa di critica e metodologia archeologica". In secundis del sesterzis, che Napoleone, ditto ebbe : "A' tempi antichi quando i Buoi parlavano" . Confesso, me meschino, che quetta capito non ho. Troppo colta fù!
Baci le mani e auguro a Vussia e a tutti i pertusanti : Buon 2015, sereno como il cielo della nostra isoletta !
Catarella