GRANDUCATO DI TOSCANA ASBURGO LORENA (1737-1801/1815-1860)
Nel 1838 il Ferrini così parla dei porti del granducato di Toscana “…Tra i porti che incontransi nella spiaggia nostra, per la vastità e il commercio il primo è Livorno, cui giungono oltre 1000 bastimenti all’anno carichi di mercanzie estere.Porto S. Stefano,Portercole,Porto di Talamone e Porto di Piombino con altri di minore considerazione sono oggi piccoli porti per il ricovero di navi da pescatori.
Bello però e vasto è Portoferraio nell’isola dell’Elba,di qualche comodità Porto Lungone nella costa orientale della stessa isola, e commerciantissimo è il porto di Marciana, meritevole di essere riguardato come la seconda marina commerciante della Toscana” (A. Ferrini) (1)
Quanto scrive il Ferrini è interessante perché evidenzia bene come lo stato granducale toscano ha in grande considerazione i porti che si trovano lungo la costa i quali rappresentano territorio di confine con gli altri stati.
L’Elba e tutto l’arcipelago rappresentano luogo dove bastimenti di altri stati transitano in quanto terre di confine con tutte le questioni annesse alla sanità pubblica e alla dogana (passaporti, sedi consolari, pagamento dei diritti di portualità, ecc)
Non a caso nel 1838 sempre il Ferrini scrive “Dipartimento di Sanità. Presiedono alla Sanità due Governatori civili e militari residenti come altrove dicemmo in Livorno e a Portoferraio,i quali sono ancora Presidenti di Sanità.
Questo Dipartimento dividesi in 16 Uffizi e provvede a cautelare il territorio nostro dai malori che potrebbero infestarlo, per l’imprudente avvicinamento di stranieri provenienti da luoghi infetti” (2)
A Portoferraio, dunque, risiede il Governatore civile e militare il quale, per i motivi sopra detti, è statoindividuato come Presidente di Sanità insieme col Governatore militare e civile di Livorno.
Dei 16 Uffizi in cui si divide questo Dipartimento di Sanità del granducato di Toscana, ben 7 si trovano ubicati nell’arcipelago toscano: uno all’isola del Giglio, uno a Pianosa, cinque all’isola d’Elba (Portoferraio, Lungone, Marciana, Rio, Campo) (2)
L’organizzazione dei porti e i problemi ad essa connessi in primis la sanità pubblica (transito di navi infette)è iniziata pochi anni prima al 1838 e cioè nel 1815.
E’ nel 1815 il Commissario Straordinario per l’Elba e Piombino, conte Agostino Fantoni, nominato in tale veste da Ferdinando III Asburgo Lorena, si trovò la responsabilità di dovere organizzare sull’Elba la nuova amministrazione granducale succeduta in forza del trattato di Vienna a quella francese napoleonica.
E’ dunque nel 1815 che si gettano le basi di quanto descritto dal Ferrini nel 1838 in relazione ai dipartimenti di sanità di marina mercantile e da guerra.
Il 15 ottobre 1815 il Fantoni redige lo “Stato Generale di Entrata dell’isola d’Elba” che invia al Direttore della Segreteria di Stato in Firenze.
Le entrate totali per l’anno 1814 sono pari a lire toscane 180430 e le voci di entrata che concorrono maggiormente sono i “Diritti di Sanità“ (lire 24,100) l'“Ancoraggio sui Bastimenti Esteri” (lire 11905) e i “Diritti degll’Invalidi e di Trasporti” (lire 11,905).
Scrive il Fantoni nelle “Osservazioni” che “Il diritto degl’Invalidi si forma di 45 centesimi il mese per ogni Marinaro navigante.Questa percezione è odiosa e inesigibile .Non si può contare che su i Diritti di Passaporti cioè sopra sole lire 3500”.
(Affari Generali del Commissario Straordinario dell’isola d’Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816. Filza 2. Carta 226.ASCP)
L’amministrazione dei porti all’Elba rappresenta voce di entrata importante per le casse dello stato granducale.
Il 25 ottobre 1815 il Fantoni scrive una lettera a S.E. Corsini (3), direttore dell’Imperiale e Regia Segreteria di Stato in Firenze: una lettera che è memoria davvero importante ed interessante perché in dettaglio fa sapere come era amministrato il porto di Portoferraio(marina militare e mercantile) durante il governo francese e come lui intende e propone di modificare tenendo conto delle leggi e regolamenti del nuovo governo granducale.
“Sotto il Governo Francese,oltre l’Uffizio della Sanità esisteva in Portoferraio un Commissariato di Marina che sorvegliava l’amministrazione degl’Impiegati su i Bastimenti dello Stato,la Polizia della Navigazione,la Coscrizione ed Iscrizione Marittima e tutto ciò che ha rapporto all’Amministrazione della Marina Militare e della Marina Mercantile.
Il Capitano del Porto apparteneva a quest’Amministrazione o Commissariato ma le di cui attribuzioni si limitavano ad oggetti di poca entità. Egli non era incaricato che della Polizia della Darsena,della Distribuzione dei Posti ai Bastimenti nel Porto, di proibire gl’ingombri delle Calate e d’altri piccoli oggetti di Polizia.
Ma nel Sistema Toscano non si conosce Commissario di Marina che ha per oggetto la polizia marittima, di fare le requisizioni, di tenere i registri dei Marinari di cui lo Stato può aver bisogno per l’armamento dei suoi Porti è affidata ai Commissari di Guerra.
Il Capitano del Porto in Toscana appartiene alla Amministrazione Sanitaria; le di lui incombenze sono molto più estese ed interessanti che nel sistema francese.
E’ indispensabile che quello cui sono affidate sia di un conosciuto attaccamento al Governo onde possa sorvegliare all’occorrenza tutti gli arrivi e persone sospette e che unisca all’onoratezza e alla moralità anche una piena intelligenza e abilità per il disimpegno delle sue funzioni.
Oltre le attribuzioni sopra espresse egli è altresì incaricato dell’Amministrazione della Marina Mercantile,la quale consiste nel tener la matrice o Registri dei Bastimenti di Commercio e di Marinari; di dare agli uni ed agli altri le dovute spedizioni e di tenere un Registro d’Entrata e di Sortita di tutti i Bastimenti che arrivano e partono dal Porto”
(Affari Generali del Commissario Straordinario dell’isola d’Elba dal 1° settembre 1815 al 16 marzo 1816. Filza 2.Carta 256.ASCP)
Marcello Camici
ASCP: Archivio storico comune Portoferraio
1) “Descrizione geografica della Toscana compilata dalla Ab.A. Ferrini secondo gli ultimi riordinamenti politici, governativi e giudiciarj” pag. 40-41. Tipografia all’insegna di Clio.Firenze 1838.
2) Idem come sopra , pag 56-57. Tipografia all’insegna di Clio.Firenze 1838.
3) Il principe Corsini è ministro granducale degli esteri e delegato a rappresentare la Toscana a Vienna. Nel congresso delle grandi potenze europee, si occupava anche della questione dell’Elba, interessandone soprattutto il principe di Metternich, cancelliere imperiale.