Continua la collaborazione editoriale tra lo scrittore Alessandro Pugi e la casa editrice “Il Foglio letterario”, diretta dal giornalista e scrittore Gordiano Lupi. Sarà infatti pubblicato dalla casa editrice piombinese il quarto lavoro dello scrittore elbano dal titolo “La sottile linea del destino”. Il romanzo, finito di scrivere a febbraio, ha nelle pagine iniziali una dedica importante: «Avevo fatto una promessa a una persona» ci racconta Pugi «che poi è scomparsa a causa dell’insorgenza di un brutto male. Questa persona, della quale conservo un ricordo particolare, si chiamava Antonella Lachi, madre di tre splendide ragazze e moglie del dottor Gianni Donigaglia. Una donna che ha lottato fino in fondo contro il suo demone, ma che alla fine, come spesso purtroppo accade, si è dovuta arrendere. Io ho condiviso quel dolore con la sua famiglia per questo ho voluto ricordarla dedicandole alcune frasi in questo romanzo che vuole essere il simbolo di quella battaglia, anche se affronta tematiche completamente diverse. Colgo l’occasione per ringraziare, oltre che Lupi, anche lo scrittore Sacha Naspini, per la puntuale e geniale creazione delle copertine.»
La sottile linea del destino è un romanzo intenso e coinvolgente incentrato su un argomento circondato da un alone di mistero: il destino.
«Un argomento antico e moderno allo stesso tempo che si ripropone ogni volta che nella nostra vita accade qualcosa d’imprevisto. È la teoria dell’eterno ritorno rivisitata in chiave moderna dove il destino, immaginato come una sottile linea invisibile che si muove davanti ai protagonisti li guida attraverso una serie infinita di bivi sconosciuti per ricondurli comunque alla meta prestabilita. Rappresenta il ripetersi all’infinito del ciclo continuo della vita: nascita, esistenza, morte. Questo ciclo subisce dei cambiamenti, ogni volta che si ripete, provocati da diramazioni diverse che sembrano creare una nuova vita, ma è solo un’illusione. Ognuno di noi è un predestinato. Nessuno di noi conosce del proprio destino e ci affanniamo a lottare ogni giorno per cambiare la nostra vita attraverso scelte a volte ragionate altre volte dettate dall’istinto. Ma c’è un dato che spesso tralasciamo o non prendiamo nella giusta considerazione e cioè che è certo che il flusso della vita è inarrestabile. Così come è innegabile che durante il suo percorso si moltiplicano e si intrecciano diramazioni sconosciute delle quali non capiamo il senso. Spesso ci affanniamo a esplorare queste diramazioni con la convinzione che tutto possa cambiare, ma la certezza è che alla fine, come in un perfetto puzzle, ogni pezzo tornerà al suo posto e l’incontrovertibile schema del destino verrà ripristinato.»
La sottile linea del destino è anche un romanzo che parla d’amore. I protagonisti della storia sono due persone diametralmente opposte. Samantha Palmer, una giovane e brillante ricercatrice, la cui esistenza è sempre stata ordinata secondo schemi prestabiliti e da priorità diverse dalle persone comuni, Jack Sullivan, invece, è un ex militare dal carattere imprevedibile che sta scontando una lunga condanna prima della pronuncia della sentenza di morte. Wind Black Sky rappresenterà la porta temporale che permetterà alle loro vite, apparentemente incompatibili e regolate da destini che sembrano essere diametralmente opposti, di intrecciarsi dando vita a un amore inaspettato e profondo che dovrà confrontarsi proprio con la sregolatezza e l’imprevedibilità del destino.
«Sono sempre stato incuriosito da quello che non conosco e il destino, in particolare, rappresenta una teoria affascinante. Esiste veramente o è solo qualcosa a cui ci aggrappiamo quando un evento imprevisto scuote la nostra vita? C’è chi afferma che tutto si può cambiare, compresa la data della nostra morte e che siamo noi stessi a creare il nostro destino. Altri, e io credo in questa seconda ipotesi, pensano che il destino è rappresentato da due date certe, la nascita e la morte. Tutto quello che intercorre tra queste due date è modificabile ma non concorre a cambiare le due date certe. È affascinante poter pensare di riuscire a tornare indietro nella propria vita per cambiare il corso degli eventi. Chiunque di noi vorrebbe avere questa possibilità almeno una volta. Eppure, sono convinto che anche se esistesse questa probabilità, la nostra esistenza rimarrebbe ancorata a quelle due date, immodificabili.»
Redazione “Il Foglio”