L'Aprile passato in occasione dell'apertura del Forte Inglese, venne allestita una mostra di antiche foto dell' Isola d' Elba. Fra queste vi era l'immagine di una "spiaggiata" alla quale aveva partecipato fra gli altri Bernardino Lotti (a sinistra). La foto è del 1884 lo stesso anno in cui veniva pubblicata dal R. Comitato Geologico la prima Carta Geologica di dettaglio dell'Isola d' Elba, alla scala 1:25000, rilevata dal grande geologo toscano. E' una bella carta e, ancora più bello, direi una vera opera d'arte, è il plastico della carta, riportato in scala 1: 10000, che può essere ammirato al Museo del Parco Minerario a Rio Marina.
Lotti, a piedi e a cavallo, aveva percorso in lungo ed in largo l' Isola; aveva osservato la giacitura delle rocce e dei giacimenti minerari, prelevato campioni, individuato i minerali e i fossili che contenevano. Aveva iniziato a leggere il grande libro della storia geologica dell'Elba, vecchia di almeno 400 milioni di anni. Un grande libro, dove molte pagine restavano ancora da comprendere, ma che comunque aveva permesso di definire l' Elba già a quei tempi: " Un grandioso museo mineralogico all'aperto".
Giovedì 22 ottobre alla De Laugier di Portoferraio è stata presentata la nuova Carta Geologica al 25.000 dell' Isola d'Elba, realizzata da Valerio Bortolotti, Enrico Pandeli e Gianfranco Principi del Dipartimento di Scienze della Terra dell'Università di Firenze, nell'ambito di un progetto che a visto la partecipazione, oltre l'Università di Firenze, del Parco Nazionale dell'Arcipelago Toscano, del Servizio Geologico d'Italia (ISPRA), Regione Toscana e Provincia di Livorno.
La nuova Carta e le Memorie descrittive che l'accompagnano, riflette ovviamente la straordinaria evoluzione che hanno avuto le scienze geologiche dal XIX secolo e il ruolo che oggi rivestono ai fini sociali, culturali, economici ed ecologici. Non a caso l'Assemblea Generale delle Nazioni Unite proclamò il 2008: "Anno internazionale del Pianeta Terra".
La Carta inoltre conferma, rafforzandolo il pensiero di Bernardino Lotti. L'Elba e l'Arcipelago sono i contenitori di un patrimonio geologico-paesaggistico di grande bellezza e risonanza, da conservare, proteggere e valorizzare. La nuova Carta è un mezzo per diffondere le conoscenze su questo patrimonio, divulgando le sue bellezze, sia ai fini eco-turistici che per una gestione del territorio rispettosa dei suoi limiti e delle sue fragilità.
Buona cosa se la Carta e le Memorie venissero messe in rete. Certo, alcuni punti possono essere di non immediata comprensione, ma...chi non ha un amico geologo?
Beppe Tanelli