Elbabook Festival si avvia alla conclusione, ma non abbassa i toni, né rinuncia a un timbro indipendente di espressione. Mercoledì sera la direttrice del Parco nazionale dell’Arcipelago toscano, Franca Zanichelli, ha presentato gli omonimi taccuini per Edt, che pubblica in Italia le guide Lonely Planet. La direttrice ha ribadito la soddisfazione per aver eradicato i ratti sull’Isola di Montecristo, incubatore di specie fondamentali per l’ecosistema ambientale del Tirreno. Alla voce “eradicare”, però, si è sollevata una diatriba: un gruppo di persone si è lamentato dei cinghiali, che non sono autoctoni, si riproducono velocemente e danneggiano le coltivazioni. All’osservazione la Zanichelli ha risposto prontamente: «Il problema del controllo degli ungulati è più complicato. Non è di gestione faunistica, ma sociale. Da una parte restano le aspettative del mondo venatorio di continuare ad averli, dall’altro si fanno sentire gli agricoltori e gli albergatori che non li vorrebbero più. In mezzo ci sono le amministrazioni pubbliche che si barcamenano – e sdrammatizza – Gli otto sindaci hanno otto pollai che li eleggono e devono tenersi buone entrambe le fazioni. Volendo gli ungulati si potrebbero eliminare con tecniche incruente, ma la realtà è che non si vuole. Si preferisce favorire finte leggi, mandando i cacciatori a fare le catture. E il capro espiatorio si chiama Parco». La piazza di Rio nell’Elba rimane un luogo in cui potersi confrontare apertamente, tanto che queste affermazioni la direttrice le ha esposte ai tavolini di un bar in piazza del Popolo, di fronte al sindaco De Santi, il quale ha accolto e apprezzato lo scambio di posizioni, e la schiettezza. Un altro momento fondamentale è stato il dopocena in piazza Matteotti, quando quattro detenuti del carcere di Porto Azzurro, un russo, un albanese, un cinese e un tunisino, hanno letto alcuni brani di opere letterarie nella loro lingua, alternati dalle traduzioni in italiano. Particolarmente efficace è stata la conduzione della serata, a cura dell’educatore Paolo Maddonni. L’apice è stato l’interpretazione in albanese di un passo di Gomorra, di Roberto Saviano.
Oggi, alle 10, le Edizioni Mille Gru presenteranno l’antologia Scacciapensieri - Poesia che colora i giorni neri, accolte dalla scuola “Emilio Agostini”. Seguirà un laboratorio che, attraverso la costruzione dei pop-up, aiuta i bimbi a esplorare ed esprimere loro stessi, affiancando la creatività alla loro sfera razionale. Le metafore e il ritmo dei versi pacifica i più piccoli dopo periodi di ansia o di dolore difficili da affrontare. Sulla stessa onda emotiva, alle 19.30, nell’altana del bar Cipolla, le curatrici Francesca Matteoni e Cristina Babino parleranno di Sorgenti che sanno. Acque, specchi, incantesimi (La Biblioteca dei Libri Perduti). D’altronde, in tutti i manifesti il simbolo inconfondibile di Elbabook è la Fonte di Barabba.
L’ultimo degli aperitivi con gli editori, alle 19.30, sarà in piazza Matteotti insieme a Mattia Iacono e al suo Demone dentro (Tunué). Un antico libro circondato da un alone di mistero è la chiave, intrigante e delineata della vivace graphic novel. Il giovanissimo Iacono riesce, sin dall’esordio, a dare un’impronta singolare e brillante al racconto, che parte da due esistenze in stallo, quelle di Wantoo e Ulisse. I due protagonisti, accomunati da una tensione inestinguibile nei confronti del mare aperto, devono fare i conti con un’ingombrante parte oscura che dorme in loro. Parte che sembra dominarli in ogni gesto quotidiano, nonostante un’apparente passività. Entrambi approdano su un’isola aspra, magari un’Elba d’altri tempi, che li coinvolgerà nell’ardua scalata verso una meta difficile, una vetta pronta a rivelarsi il luogo in cui sono nascoste tutte le risposte di cui avevano bisogno. Una sorta di Monte Capanne, la cima elbana più alta.
Il debito storico con le miniere degli anni ’80, con la fatica che contiene e condensa i riflessi oro e argento della pirite, sarà raffigurato grazie all’Illustration Marathon organizzata dalla casa editrice Kleiner Flug, dalle 15.30 alle 20.30, sulla Terrazza del Barcocaio.
Tuttavia il gran finale spetterà alla Filarmonica Pietri che, sotto la direzione del maestro Baciagalupi, saluterà Rio nell’Elba e tutti coloro che hanno accolto la seconda edizione dell’unico festival isolano dedicato alla piccola e media editoria. Quella che non si fa mettere i piedi in testa.